Pannolini, pannoloni e assorbenti igienici si potranno finalmente riciclare. Una buona notizia per l’ambiente, che beneficerà del decreto “end of waste” firmato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Da oggi, quindi, sarà possibile riciclare e riutilizzare i materiali che compongono pannolini, pannoloni e assorbenti usati, che finora finivano negli inceneritori o in discarica.
Si stima che questi prodotti costituiscano circa il 4% dei rifiuti solidi urbani: ogni anno in Italia ne vengono smaltiti in discarica 900mila tonnellate. A livello mondiale arriviamo a 30 milioni di tonnellate: un volume pari a 450 campi da calcio o a 60 volte quello del Colosseo.
L’Italia è il primo Paese al mondo a introdurre una norma «per il recupero delle materie prime seconde», ovvero risultato di un processo di trasformazione. Il decreto “end of waste” diventerà operativo non appena verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale e chiarirà in che modo vadano riciclati questi prodotti e come debbano essere trattati per essere considerati materie prime seconde.
Il ministro Costa ha espresso tutto il suo entusiasmo con un post su Facebook nel quale si legge: «Ho appena firmato il decreto che fa decollare un’industria tutta italiana che coniuga riduzione dei rifiuti, riciclo, economia circolare. Quello che ho firmato è il decreto end of waste sui pannolini usati. Sì, avete capito bene: da oggi circa 1 milione di tonnellate di pannolini non verranno più bruciati negli inceneritori né gettati in discarica ma bensì verranno recuperati e diventeranno tecnicamente materia prima seconda. Questi sono i giusti passi per un futuro ambientalmente sostenibile». Ad accompagnare il testo, una foto del ministro che regge in mano un foglio, quello su cui è scritto il decreto.
Un passo avanti, quindi, per l’ambiente e per lo sviluppo di una nuova economia circolare che solo in Italia permetterebbe di creare migliaia di nuovi posti di lavoro. Ed è italiana anche l’unica azienda al mondo in grado di riciclare pannolini e assorbenti femminili per trasformarli in nuovi oggetti come grucce, mollette, imballaggi industriali e nuovi materiali assorbenti. Si trova in provincia di Treviso, è gestito dall’azienda di servizi ambientali Contarina ed è il frutto della tecnologia di Fater Smart, società parte del gruppo Fater Spa, la joint venture tra Procter & Gamble e gruppo Angelini che produce le linee Pampers, Lines e Tampax.
Finora l’impianto ha funzionato solo al 15% delle sue capacità ma l’approvazione del decreto apre nuove prospettive perché, non solo l’azienda trevigiana potrà operare al 100 per cento, ma addirittura saranno necessari altri impianti, circa 90 su tutto il territorio nazionale. Già alcune regioni si sono dichiarate disponibili a realizzarli.
Naturalmente, per poter essere riciclati, pannolini e assorbenti hanno bisogno di una raccolta dedicata e qui entrano in gioco i servizi di raccolta differenziata dei singoli comuni. Ma, se il decreto “end of waste” dovesse funzionare a pieno regime, i benefici per l’ambiente e l’economia sarebbero notevoli. Dagli assorbenti per la persona usati, infatti, possono essere recuperate tre materie prime – cellulosa, plastica e polimero super assorbente – che dopo gli adeguati trattamenti assicurano le stesse prestazioni delle materie prime “vergini”, con una consistente riduzione delle emissioni di CO2.