Rinnovabili, il Regno Unito investe 25 miliardi per i parchi eolici in mare

Le tubine verranno installate in quattro aree che saranno assegnate tramite un’asta e forniranno 7 gigawatt di energia supplementare

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Il Regno Unito punta tutto sulle energie rinnovabili con 25 miliardi di dollari di investimenti per la realizzazione di parchi eolici in mare aperto. Il piano, come riporta Bloomberg, prevede di concedere acque attorno all’isola, gestite dal portafoglio finanziario della Corona, la Crown Estate, tramite un’asta. Le nuove turbine apporteranno alla rete alla rete elettrica almeno 7 gigawatt in più di potenza accelerando il passaggio a forniture di energia pulita.

La Gran Bretagna sta spingendo sia per ridurre le emissioni di combustibili fossili che causano i cambiamenti climatici sia per sostituire le centrali nucleari e di carbone destinate a chiudere entro pochi anni. Il governo ha stimato che potrebbe essere necessario un investimento di 100 miliardi di sterline nell’arco di un decennio o poco più per migliorare le sue vecchie reti elettriche.

La Crown Estate, che gestisce le acque intorno a Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, metterà all’asta i contratti di locazione per lo sviluppo eolico offshore in quattro aree. Adesso tocca agli sviluppatori presentare offerte per la locazione alle aree, che potrebbero portare a miliardi di sterline di investimento. La costruzione di turbine in mare una volta era considerata di nicchia nell’ambito delle energie rinnovabili, ma dopo che i costi sono precipitati negli ultimi anni, la tecnologia sta diventando più attraente per governi e investitori privati.

La Crown Estate potrebbe assegnare i diritti già nel 2021. Le nuove turbine verranno installate dell’area di offerta della Dogger Bank, l’area delle regioni orientali, quella del sud-est e del Galles del Nord, e, infine, quella del Mare d’Irlanda. A vantaggio degli investitori il fatto che in queste aree la profondità dei fondali sia di circa 60 metri e che ci siano progetti eolici già avviati confinanti.

La crescita dei progetti eolici offshore spingerà probabilmente ancora più in basso i prezzi dell’energia, oggi il costo per l’eolico in mare è diminuito, con la conseguenza di essere finanziariamente più sostenibile, come ha sottolineato Huub den Rooijen, direttore per l’energia, i minerali e le infrastrutture della Crown Estate.

 “Con l’enorme riduzione dei costi per l’eolico offshore – spiega – la tecnologia avrà un ruolo chiave nella decarbonizzazione del sistema energetico britannico”. Ma non solo. Anche la tecnologia è andata avanti permettendo la realizzazione di turbine anche molto più grandi e produttive. Per vedere la prima energia pulita realizzata con i nuovi impianti però, bisognerà aspettare almeno fino alla fine del prossimo decennio.

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