La Notte della Luna o International Observe the Moon Night (InOMN) è l’iniziativa mondiale dedicata alla scoperta e all’osservazione del nostro meraviglioso satellite naturale, in programma – quest’anno – sabato 5 ottobre. Nel team promotore della InOMN rientrano la NASA e altre importanti istituzioni scientifiche. In Italia da alcuni anni l’appuntamento è promosso dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e dall’Unione Astrofili Italiani (UAI).
Come ormai consuetudine, l’iniziativa internazionale sarà un’occasione per proporre osservazioni al telescopio dedicate alla Luna – al primo quarto – e per approfondire temi quali la genesi e le caratteristiche fisiche, le missioni spaziali passate e in programmazione, la mitologia, la poesia, la musica e le diverse espressioni artistiche ispirate al nostro satellite naturale.
International Observe the Moon Night è una celebrazione mondiale della scienza e dell’esplorazione lunare, dell’osservazione celeste e delle nostre connessioni culturali e personali con la Luna. Un giorno all’anno, tutti sulla Terra sono invitati ad osservare, conoscere e celebrare insieme la Luna.
Questo evento si verifica l’ultimo sabato di settembre o il primo di ottobre, quando la Luna è intorno al primo quarto, la fase migliore per l’osservazione del nostro satellite. Come spiega la Nasa, in questa condizione la Luna è visibile durante il pomeriggio e la sera, una fascia oraria conveniente per la maggior parte degli osservatori.
Ma com’è nata la Notte della Luna? Dieci anni fa, la Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA e la sua missione gemella Lunar Crater Observation and Sensing Satellite (LCROSS) entrarono nell’orbita lunare. Dall’interesse e dall’entusiasmo suscitati in quell’occasione, nacque International Observe the Moon Night. In un decennio, questo programma si è esteso in tutto il mondo – e soprattutto, alla Stazione Spaziale Internazionale.
Il 2019 segna anche il 50° anniversario dell’atterraggio sulla Luna dell’Apollo 11. “Stiamo mettendo a frutto l’eredità di Apollo – si legge sul sito della NASA – rimodellando la nostra comprensione della Luna con una flotta internazionale di esploratori robotici e preparandoci a riportare gli uomini sulla Luna attraverso il programma Artemis della NASA. C’è molto da festeggiare”.
La Moon Night vede già organizzati in tutto il mondo ben 986 eventi. In Italia, grazie al coinvolgimento delle Delegazioni territoriali della UAI, saranno allestite postazioni divulgative e osservative lungo tutta la penisola. Informazioni dettagliate sugli speciali Moonwatch Party a cura delle Associazioni astrofile sono disponibili su Rete Astrofili, in home page. Ma è possibile cercare gli appuntamenti anche grazie alla mappa interattiva in continuo aggiornamento sul sito dell’Agenzia Spaziale degli Usa, che permette di trovare gli eventi più vicini a noi, facendo zoom sempre più precisi fino a localizzare i ritrovi più congeniali.
Per quanto riguarda i pianeti, dopo una lunga attesa, finalmente sarà possibile osservare di nuovo Venere, nella luce del crepuscolo serale. Marte invece sarà visibile al mattino presto sull’orizzonte orientale, poco prima del sorgere del Sole, e Giove solo alle prime ore della sera.
Sarà suggestivo osservare, rileva la Uai, poco dopo il tramonto il corteo di pianeti formato da Venere, Giove e Saturno. Urano invece il 28 ottobre sarà in opposizione rispetto al Sole, e quindi nel suo periodo di migliore osservabilità dell’anno. Da segnalare la congiunzione di Saturno con la Luna il 5 ottobre e il doppio incontro tra la Luna e Giove, il 3 e 31 ottobre.
Il 5 e 6 ottobre sarà poi un’ottima occasione per monitorare l’attività irregolare delle meteore Camelopardidi, mentre l’8 e 9 ottobre l’apparizione delle Draconidi verrà disturbata dal chiarore lunare, specie nella prima parte della notte. Quelle che saranno ben visibili, tra il 18 e 23 ottobre, saranno invece le Orionidi. Fino al 10 ottobre si potranno vedere i passaggi serali della Stazione Spaziale con al comando Luca Parmitano.