Ovunque in Italia e nel mondo il Capodanno si festeggia con i fuochi d’artificio, ma molti ignorano l’impatto negativo che questi possono avere sulla salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente. Per questo motivo, Marevivo lancia l’appello a festeggiare l’arrivo del 2020 senza botti.
Gli spettacoli pirotecnici nel cielo sono belli da vedere ma cattivi da respirare: secondo una ricerca dell’Istituto di valutazione ambientale e ricerche acquatiche di Girona, in Spagna, pubblicata sulla rivista Journal of Hazardous Materials, dopo solo una ventina di minuti di spettacolo, nell’aria si riversano polveri sottili che finiscono nei polmoni degli spettatori, tra cui lo stronzio (86 volte più della media accettabile), potassio (26), ossido di carbonio (9), piombo (7).
Più noto è invece il pericolo che i fuochi costituiscono per gli animali domestici e selvatici. Gli animali, il cui udito è più sviluppato rispetto a quello dell’uomo, vivono i fuochi d’artificio come un momento di puro terrore. Spesso i botti pirotecnici scatenano in loro paura e panico e li inducono a reazioni incontrollate, come quelle di cani e gatti che fuggono perdendo l’orientamento con il rischio di smarrirsi e vagare per strada esponendosi a incidenti con gravi conseguenze anche per gli automobilisti, o gettandosi nel vuoto se lasciati sui balconi.
La minaccia è concreta anche per gli animali che vivono nei pressi delle aree urbanizzate. Secondo la Lav, le improvvise detonazioni determinano negli uccelli che riposano sui posatoi notturni, spesso in colonie molto numerose, istintive reazioni di fuga che, unite alla mancanza di visibilità, causano la morte di molti di essi, soprattutto per eventi traumatici, derivanti dallo scontro in volo con strutture urbane (case, lampioni, automobili, eccetera).
Senza una appropriata azione di bonifica dell’area interessata, i fuochi d’artificio costituiscono anche una fonte di inquinamento da plastica. Le polveri che li compongono, infatti, sono contenute in un involucro di plastica che serve per proteggerle dall’umidità. Questi involucri vengono dispersi nell’ambiente e nel mare, e talvolta è quasi impossibile recuperarli.
Rinunciare ai fuochi d’artificio durante le celebrazioni è un atto di civiltà e rispetto, ma se non si vuole fare a meno dei tradizionali spettacoli pirotecnici è possibile prendere alcune precauzioni per limitarne i danni. Esistono, ad esempio, i fuochi senza botti, che a Genova vengono proposti con spettacoli piromusicali, cioè accompagnati da brani di musica sinfonica senza detonazione.