Una grande opportunità per i giovani che vogliono investire nell’agricoltura e tornare a lavorare la terra per crearsi un futuro: oltre 10mila ettari, l’equivalente di 386 terreni agricoli, saranno venduti all’asta in Italia e destinati ai giovani agricoltori. La lista completa è consultabile sul sito Ismea, Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, che ha promosso l’iniziativa durante l’evento “Seminiamo il futuro”. È possibile presentare la propria manifestazione di interesse (per uno o più terreni) entro il 19 aprile 2020, mentre dal 27 aprile all’11 giugno sarà possibile far pervenire l’offerta ufficiale.
L’iniziava è rivolta a tutti coloro che non hanno ancora compiuto 41 anni, che saranno agevolati nell’acquisto di appezzamenti di terreno per favorire il ritorno all’agricoltura dei giovani italiani. In modo particolare, il ministro Teresa Bellanova auspica che ci siano tante donne tra gli interessati.
“Donne e nuove generazioni sono tra le parole chiave su cui siamo maggiormente impegnati – ha dichiarato durante il convegno al Maxxi di Roma, che ha lanciato l’iniziativa – Per gli under 40 che scelgono di aprire una nuova impresa agricola, ad esempio, sarà lo Stato a farsi carico, per i primi due anni, dei contributi previdenziali”.
I terreni abbandonati messi all’asta dalla Banca nazionale delle Terre Agricole saranno in totale 386. La maggior parte, circa il 68%, si troverà al Sud perlopiù tra Basilicata, Puglia e Sicilia, un ulteriore 23% al Centro (quote maggiori per Toscana e Umbria), mentre il restante 9% è situato al Nord con prevalenza per Emilia Romagna, Lombardia, Liguria e Veneto. La superficie media dei terreni è di 26 ettari.
Come spiegato in una nota, l’intera procedura verrà gestita attraverso un applicativo a cui si potrà accedere tramite il sito ufficiale Ismea.
L’applicativo consente di visualizzare informazioni come la descrizione agronomica, l’ubicazione, le particelle catastali georeferenziate, l’aerofotogrammetria permettendo agli utenti interessati di inviare, registrandosi, una manifestazione d’interesse. Dopo l’invio della manifestazione di interesse, che avviene secondo una procedura guidata step by step dall’applicativo, si può partecipare alla procedura di vendita, presentando una propria offerta economica.
“Gli appezzamenti – si legge sul sito Ismea – sono venduti a corpo e non a misura, nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano, con le relative accessioni e pertinenze, diritti e servitù attive e passive, oneri, canoni, vincoli esistenti anche non noti e non trascritti”.
In tutto, la Banca delle terre agricole dispone circa di 22mila ettari di terreni. Da quando è stata creata, ha già messo all’asta due lotti: il primo per un totale di 7mila ettari, il secondo per circa 8mila, per un incasso superiore ai 50 milioni di euro. Il terzo bando potrebbe portarne fino a 130, che insieme alle somme già raccolte contribuiranno a sostenere gli imprenditori agricoli e a favorire il ricambio generazionale tra coltivatori.
Il lotto attualmente avviato verso l’asta è quello maggiore. Si va dai vigneti agli uliveti, fino ai campi di cereali, con una superficie media di circa 26 ettari, decisamente più alta della media dei terreni nazionali che secondo l’Istat è di 8,4 ettari.