Coronavirus, 10 consigli del ministero della Salute per evitare il contagio

Tra le raccomandazioni diffuse dal ministero lavarsi frequentemente le mani, curare l'igiene delle vie respiratorie, non utilizzare antibiotici

1935

Come evitare il contagio da Coronavirus? Quali misure precauzionali assumere per non rischiare di essere infettati dal Covid-19? Dopo i casi registrati in Italia, ben 76 in 5 Regioni, che hanno causato anche le prime due vittime nel nostro paese, la paura di contrarre il virus è aumentata, tanto che ieri si è svolto un Consiglio dei ministri straordinario per varare misure per affrontare l’emergenza. Tuttavia, è bene evitare allarmismi. Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha voluto precisare che al momento “non c’è motivo” di temere per la propria incolumità a causa del Coronavirus. Lo stesso ministero ha poi distribuito un opuscolo con dieci semplici consigli da seguire per prevenire al meglio il contagio dall’infezione. Eccoli:

1. Lavarsi le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi – Come riportato dall’opuscolo, è importante che le mani vadano lavate con acqua e sapone per almeno 20 secondi. L’alternativa consigliata è quella di usare un disinfestante per mani a base di alcol al 60 per cento. Il lavaggio elimina il virus.

2. Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute – Se poi si nota di essere in prossimità di persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, e che quindi hanno grandi difficoltà respiratorie, è bene evitare il contatto ravvicinato. Il ministero consiglia di mantenere una distanza pari ad almeno un metro dalle persone in questione, specialmente quando tossiscono, starnutiscono o hanno la febbre. Il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può trasmettersi a distanza ravvicinata.

3. Non toccarsi occhi, naso e bocca se non si è lavati le mani – Il Coronavirus si può trasmettere per via respiratoria ma non solo. Le persone possono rimanere infette anche attraverso gli occhi, il naso e la bocca. Importante quindi non toccarsi queste parti del corpo se non si è lavati bene le mani prima. Questo perché le mani possono venire a contatto con superfici contaminate dal virus che poi si trasmette al contatto.

4. Coprire la bocca ed il naso quando si tossisce o si starnutisce – Se si è in procinto di tossire o starnutire, è bene coprire il viso – e quindi la bocca ed il naso – con un fazzoletto monouso o, al massimo, col gomito. Sconsigliato, invece, coprirsi bocca e naso con le mani, in quanto si potrebbero contaminare gli oggetti, o le persone, con cui si viene a contatto.

5. Non usare gli antibiotici se non consigliati dal medico – Gli antibiotici non sono un buon mezzo di prevenzione o di trattamento del virus. Questo perché gli antibiotici combattono i batteri e il Coronavirus è, appunto, un virus. Questa indicazione cessa di avere valore nel momento in cui un medico dia indicazioni diverse o quando subentrano altre infezioni a livello batterico.

6. Pulire le superfici con disinfettanti a base di alcol – Il ministero della Salute consiglia di pulire accuratamente le superfici con disinfettanti chimici a base di candeggina, etanolo al 75 per cento o cloroformio. In questo modo, il Coronavirus presente sugli oggetti viene ucciso.

7. Usare la mascherina solo se malati o mentre si assistono persone malate – L’utilizzo della mascherina è consigliato solo se si sospetta di aver contratto il Coronavirus, con la presenza di tosse o starnuti, o si accudiscono persone che potrebbero averlo. A dare l’indicazione è l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) che raccomanda di fare attenzione nei casi in cui si venisse a contatto con persone tornate recentemente dalla Cina.

8. Nessuna pericolosità dei prodotti made in China o dei pacchi in arrivo – Il Coronavirus non può essere contratto con la ricezione di pacchi dalla Cina. Lo dice l’Oms che spiega come il virus non sia in grado di sopravvivere per molto tempo sulle superfici sulle quali si deposita. Ad oggi, infatti, non risultano casi evidenti che riguardino l’infezione di persone tramite oggetti prodotti in Cina e in altre parti del mondo.

9. Contattare il numero verde 1500 se tornando dalla Cina si hanno sintomi influenzali – Se si è di ritorno da un viaggio in Cina e si accusano sintomi influenzali come febbre, tosse e raffreddore, è bene che si contatti il numero unico 1500 messo a disposizione dal ministero della Sanità. Inoltre, considerato che il tempo di incubazione del virus è compreso tra uno e quattordici giorni, se il rientro in Italia è avvenuto in un periodo inferiore alle due settimane, è consigliabile l’utilizzo della mascherina oltre ad evitare il contatto ravvicinato con altre persone.

10. Nessun pericolo dagli animali – Ad oggi non risultano prove evidenti che gli animali da compagnia possano essere infettati dal Coronavirus. I cani ed i gatti, ad esempio, sembrerebbero immuni al virus di origine cinese. Per avere una sicurezza maggiore, comunque, è consigliabile lavarsi sempre bene le mani con acqua e sapone dopo essere entrati in contatto con loro.

Intanto, il virologo Giovanni Maga, direttore CNR-IGM, ha precisato che “non c’è un’epidemia di SARS-CoV2 in Italia. Quindi, al di fuori dell’area limitata in cui si sono verificati i casi, il cittadino può continuare a condurre una vita assolutamente normale. Seguendo le elementari norme di igiene, soprattutto levandosi le mani se ha frequentato luoghi affollati, ed evitando di portarsi alla bocca o agli occhi le mani non lavate”.

Per evitare eccessivo allarmismo, si legge nella nota, è bene ricordare innanzitutto che il rischio di infezione è molto basso. Solo nelle zone attualmente interessate dalla circolazione il rischio è superiore e i cittadini devono seguire le indicazioni delle autorità sanitarie. Al di fuori di queste, la situazione rimane come nelle scorse settimane.

“Il cittadino che ritenga di avere avuto contatti con persone attualmente poste sotto sorveglianza o che provenissero dalla Cina – conclude Maga – soprattutto se manifesta sintomi influenzali, dovrebbe segnalarlo al 112 o al 1500 per essere preso in carico dagli operatori specializzati. Non serve correre al pronto soccorso né chiudersi in casa”.

Iscriviti alla newsletter