Fare una corretta raccolta differenziata è molto importante per ridurre il nostro impatto sull’ambiente. Riciclo è la parola chiave per molti oggetti che usiamo quotidianamente tuttavia, a differenza di plastica, metallo, carta ecc., i rifiuti che finiscono nel bidone dell’indifferenziata non possono essere riciclati.
Il loro destino è la discarica. Spesso vengono portati in siti di stoccaggio oppure smaltiti negli inceneritori o nei termovalorizzatori, impianti in grado di sfruttare attraverso la combustione il contenuto calorico dei rifiuti stessi per generare calore, riscaldare acqua e produrre energia. Questo processo, benché meno inquinante rispetto al passato, ha comunque un impatto negativo sull’ambiente e sulla salute umana.
Per questo motivo è fondamentale differenziare bene, conferendo negli appositi cassonetti tutto ciò che è riciclabile e recuperabile e gettando nel secco indifferenziato soltanto quegli oggetti impossibili da riciclare. Secondo l’Istat, solo il 55% dei rifiuti viene riciclata, il che significa che il restante 45% finisce nell’indifferenziato. Circa un rifiuto su due, quindi, è destinato alla discarica: una percentuale ancora troppo alta se pensiamo che molti degli oggetti che, vuoi per pigrizia vuoi per ignoranza, buttiamo nell’indifferenziato potrebbero tranquillamente essere riciclati.
Di seguito, in collaborazione con SmartRicicla, vi proponiamo un elenco di tutti quei rifiuti che vanno gettati nell’indifferenziato, ricordando che potrebbero esserci delle piccole variazione da comune a comune.
I rifiuti da buttare nel secco indifferenziato:
- Imballaggi e rifiuti sporchi di residui alimentari
- Giocattoli rotti
- CD e DVD
- Assorbenti e pannolini
- Posate di plastica
- Escrementi di animali e lettiere
- Cenere e mozziconi di sigarette
- Polistirolo per imballaggi
- Rifiuti composti da materiali misti
- Spazzole, spazzolini, lamette da barba
- Pennarelli e biro
- Nylon
- Lampade a incandescenza e ad alogene (quelle a Led sono considerate RAEE)
- Oggetti di gomma
- Polvere
- Cuoio
- Pellicole
- Cosmetici
- Spugne sintetiche
Il rifiuto solido urbano indifferenziato (RSU) può essere trasformato anche in CSS (combustibile solido secondario) grazie a una serie di particolari trattamenti fisici e meccanici, che avvengono a valle della raccolta differenziata e accrescono il valore dei rifiuti, che possono essere impiegati per produrre qualcosa di diverso.
Il CSS si utilizza con finalità di recupero energetico (energia elettrica e/o termica) nei cementifici, negli inceneritori, nelle centrali termoelettriche, negli impianti per la produzione della calce negli impianti siderurgici o di gassificazione, nelle centrali termiche per teleriscaldamento.
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