Gli animali non trasmettono il coronavirus. Sia l’Oms sia l’Istituto Superiore di Sanità hanno ribadito con chiarezza. Anzi: in giornate difficili come queste hanno tanto affetto da darci e tanto amore da ricevere. Per questo, è importante prenderci cura di loro nel modo giusto, che significa anche non usare la candeggina per disinfettare le zampe dei cani al ritorno di una passeggiata, neppure se diluita con l’acqua.
Lo spiega chiaramente Luca Robutti, presidente dell’ordine dei Medici Veterinari della provincia di Savona: “Si rischia di fare dei danni anche molto seri. I cuscinetti nelle zampe sono molto sensibili, si potrebbero generare abrasioni o anche effetti peggiori qualora ad esempio l’animale poi si leccasse le parti trattate. Sul muso ancora più risolutamente no. Tra gli effetti nocivi potrebbe portare a vomito, erosioni della mucosa, del tartufo e delle labbra. Se proprio si ha la necessità di pulire la zampe del proprio cane si possono usare acqua e un poco di sapone neutro sciacquando accuratamente”.
Intanto l’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, ha promosso la divulgazione di un Vademecum per tenere informati gli associati e gli utenti attraverso le corrette indicazioni su che cosa possiamo fare e che cosa no per la tutela della salute di tutti.
Ecco alcune domande e alcune risposte, selezionate tra le centinaia alle quali Enpa risponde in queste ore. Chiaramente vanno sempre, in ogni occasione, rispettate le regole sanitarie: distanza di sicurezza, pulizia accurata e continua delle mani, attenzione a non portarsi le mani alla bocca e agli occhi, evitare abbracci tra umani. Oltre al rispetto delle regole sanitarie è importante spostarsi solo quando strettamente necessario, e questo a tutela della salute di tutti.
1) Posso uscire all’aperto con il mio cane? – Sì. Il decreto non vieta lo spostamento di uomini e animali all’interno dello stesso Comune di residenza. Fare una passeggiata con il nostro cane è necessario per il suo benessere e anche per il nostro. È una attenzione al “bene salute” umano e animale.
2) Sono una gattara e accudisco una colonia felina in un Comune diverso da quello di residenza. Posso continuare a farlo? – Sì. A nostro avviso, la gattara autorizzata deve continuare a occuparsi della sua colonia felina in quanto la circostanza è uno “stato di necessità”: i gatti (che sono tutelati dalla legge) non sarebbero infatti accuditi e alimentati e sarebbero esposti a maltrattamento e a abbandono.
3) Sono un volontario: posso continuare a fare volontariato per gli animali in una struttura? – Sì. Chiaramente occorre innanzitutto rispettare il principio della limitazione degli spostamenti. Quindi si può continuare a fare volontariato solo quando strettamente necessario per gli animali.
4) Le adozioni di animali nei rifugi sono sospese? – No. Le adozioni di animali nei rifugi non sono sospese. L’adozione di animali è considerata “differibile” solo al fine di limitare lo spostamento degli umani, ma non è né vietata né sospesa. Ovviamente vanno seguite le regole del rifugio presso il quale si vuole adottare un animale.
5) Posso segnalare un animale vagante ferito o in difficoltà? – Si deve segnalare! Per il Ministero della Salute, il soccorso o il recupero di animali vaganti o feriti è una prestazione “indifferibile”. Quindi nel caso in cui ci fosse un animale vagante o ferito bisogna assolutamente segnalare il caso alla Polizia Municipale.
6) C’è sufficiente disponibilità di cibo per animali? – La circolazione delle merci e la loro produzione non ha subito alcuna limitazione. Non c’è pertanto alcun timore in merito alla disponibilità, anche in futuro, di pet food.
7) Rimarranno aperti i negozi per animali? – Sì. I negozi per animali rientrano nell’elenco degli esercizi commerciali che resteranno aperti.
8) Posso portare il mio animale dal veterinario? – In caso di emergenza (esempio: il cane o il gatto sta male) si configura lo stato di necessità, quindi è possibile sempre avendo in tasca l’autocertificazione. È obbligatorio contattare telefonicamente prima il veterinario per verificare l’apertura dell’ambulatorio, l’appuntamento e la possibilità di essere accolti in sicurezza.