Quando parliamo di raccolta differenziata non possiamo non parlare del riciclo dei metalli, un processo molto importante per la salvaguardia dell’ambiente e per l’economia. Gli oggetti di metallo, al pari di quelli di plastica, occupano un ruolo importante nella nostra vita quotidiana: pensiamo a posate, barattoli, vasetti, lattine e tappi. Inoltre, il metallo è ampiamente utilizzato nell’edilizia e nell’industria.
I materiali più comunemente sottoposti a riciclo includono, oltre a oro, argento e platino che sono metalli preziosi, ferro, acciaio, rame, ottone, alluminio, nichel, palladio, cobalto e varie altre leghe ferrose e metalliche, oltre alle cosiddette “terre rare”, elementi chimici indispensabili nelle tecnologie più moderne, tra cui scandio, ittrio, neodimio, europio, gadolinio, cerio, lantanio, disprosio e lutezio.
I metalli possono essere trasformati di nuovo in materie prime ed essere riutilizzati per costruire altri oggetti quasi al 100%. Una resa straordinaria che evita sprechi di risorse e garantisce notevoli risparmi a livello ambientale ed economico. La separazione dei pezzi metallici avviene secondo due processi differenti: i metalli ferrosi come l’acciaio vengono separati grazie all’utilizzo di potenti magneti, mentre per metalli come l’alluminio la separazione è possibile grazie all’uso di correnti elettroniche.
L’Italia è un Paese all’avanguardia nel riutilizzo dei metalli e delle leghe, come testimoniato dagli ottimi risultati ottenuti in molti settori correlati, fra i quali quello degli imballaggi in alluminio. Il Cial (Consorzio imballaggi in alluminio) ha stimato che il 70% delle materie prime introdotte nel mercato viene riciclato per assumere forme nuove a seconda del settore industriale di destinazione.
Proprio l’alluminio, insieme all’acciaio, è il metallo più presente nelle nostre case e quindi quello che interessa maggiormente la raccolta domestica dei rifiuti. L’alluminio è facilmente riciclabile per fusione e ha una resa del 100% e con l’utilizzo del solo 5% di energia elettrica necessaria per la produzione di quello primario.
I numeri del risparmio sono notevoli: se per produrre 1 kg di alluminio primario servono 15 kWh, per l’alluminio secondario ne bastano 0,75, con la conseguenza che sempre più oggetti di uso comune sono realizzati con materiale riciclato. È il caso di alcuni oggetti di uso comune: le caffettiere prodotte in Italia sono ormai fatte al 100% di alluminio riciclato, mentre per le pentole siamo al 90%.
Vediamo più nel dettaglio cosa è possibile conferire nel contenitore dei metalli o cosa no con il nostro elenco realizzato in collaborazione con SmartRicicla, ricordando sempre che alcune regole possono variare a seconda del comune di appartenenza. In molti comuni, infatti, alluminio e acciaio vengono raccolti insieme nella campana dei metalli oppure in quelle multimateriale, insieme alla plastica.
COSA BUTTARE NEL CONTENITORE DEI METALLI:
Alluminio:
- lattine per bevande col simbolo AL o Alu
- fogli di alluminio da cucina
- involucri per cioccolato e coperchi degli yogurt in carta stagnola
- vaschette e contenitori in alluminio
- tubetti per conserve, creme e cosmetici
- capsule
- chiusure e tappi in metallo per bottiglie (vino, liquori e bibite)
Acciaio:
- caffettiere
- catene, lucchetti, chiavi
- pentole
- contenitori per alimenti in banda stagnata
- coperchi per i vasi di vetro delle conserve
- tappi corona
- bombolette spray
- latte e lattine
- scatole (liquori, dolciumi e oggetti-regalo)
COSA NON BUTTARE NEL CONTENITORE DEI METALLI:
- cristalli di piombo
- contenitori per sostanze pericolose (vernici, smalti, smacchiatori, solventi, acidi, colle e insetticidi)
- barattoli con residui
- apparecchiature elettriche ed elettroniche
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