Migliorano alcuni importanti indicatori sulla qualità energetica degli immobili acquistati nel 2019. Dall’analisi sul monitoraggio delle dinamiche del mercato immobiliare in funzione delle caratteristiche energetiche degli edifici, svolta da ENEA in collaborazione con l’Istituto per la Competitività (I-Com) e la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali (Fiaip), è emerso un miglioramento del quadro generale del nostro Paese. Ma quali conseguenze di breve e medio periodo potrà avere l’emergenza Covid-19 su queste dinamiche positive?
Dall’indagine – condotta su un campione di oltre 800 agenti immobiliari – sono emersi segnali incoraggianti per il segmento delle nuove abitazioni e, fattore ancora più importante, per quello del ristrutturato: nel primo caso quasi l’80% delle transazioni immobiliari ha riguardato abitazioni, nelle classi energetiche A o B, mentre, nel secondo la percentuale degli immobili più efficienti è arrivata al 36% nel 2019, rispetto al 22% del 2018.
“La lettura dei dati 2019 sulle tendenze del mercato immobiliare rispetto al tema dell’efficienza energetica restituisce un quadro incoraggiante”, ha commentato il Vicepresidente dell’Istituto per la Competitività Franco D’Amore. Che poi ha aggiunto: “L’efficienza energetica sembra affermarsi come un elemento sempre più indispensabile per l’offerta immobiliare, almeno per alcuni segmenti di mercato”.
Il mercato, tuttavia, resta ancora vincolato alle categorie energetiche meno performanti: il 70% degli scambi ha coinvolto immobili non ancora efficientati, da ristrutturare. Nel 2019 si è inoltre consolidato il generale trend positivo riscontrato già negli scorsi anni, a proposito degli edifici ricadenti nella classe energetica più scadente (la G) le cui compravendite continuano progressivamente a ridursi.
La scarsa qualità energetica degli edifici compravenduti rimane però sempre una caratteristica marcata del mercato immobiliare italiano con percentuali di edifici appartenenti alle ultime classi energetiche (D-G) che si attestano intorno al 85% per monolocali, bilocali e trilocali e intorno al 73% per villette e unifamiliari.
Quasi 10 punti in più rispetto all’anno precedente, per la percentuale di immobili di pregio nelle classi energetiche più performanti (A1-4 e B). Continua la crescita del dato relativo agli immobili nuovi, che ha toccato il nuovo record dell’80% delle abitazioni di nuova costruzione certificate nelle classi A e B.
“Un cambiamento comportamentale da parte degli utenti finali rappresenta un requisito imprescindibile per aggredire l’enorme potenziale di risparmio energetico rappresentato dagli immobili da ristrutturare. Sarà quindi necessario – ha dichiarato Alessandro Federici, responsabile ENEA del monitoraggio delle politiche per l’efficienza energetica – porre ancora più attenzione in futuro a queste complesse dinamiche, supportate e favorite da adeguati strumenti di policy e meccanismi di incentivazione, che dovranno essere strutturali almeno nel medio periodo, in modo da permettere una pianificazione pluriennale degli investimenti da parte di tutti gli stakeholder coinvolti”.
Anche le offerte verdi dell’energia elettrica ormai rappresentano la maggior parte di tutte le tariffe disponibili sul mercato. Infatti, secondo lo studio di Selectra, il 73% dei fornitori di energia elettrica propone esclusivamente offerte verdi o quelle che hanno un’opzione green facoltativa, mentre solo il 27% dei fornitori include nel proprio portfolio tariffe “tradizionali” senza questo tipo di opzione.
Anche per il gas le offerte possono integrare una forte componente ambientale. Infatti, secondo lo studio di Selectra, il 13% di tutte le offerte gas sul mercato sono green o prevedono comunque un impegno ambientale da parte del fornitore. Come? Il 55% delle opzioni “ambientali” gas prevede la compensazione tramite crediti verdi generati da progetti a impatto positivo sulle emissioni di CO2, il 27% prevede, come compensazione, di piantare alberi attraverso piattaforme dedicate. Soltanto il 18% delle offerte verdi sfrutta il biogas, che eviterebbe la diffusione nell’atmosfera del metano, uno dei gas serra pericolosi per il clima.