Cammino Basiliano, 1000 Km per conoscere la Calabria in 44 tappe

Dal 10 agosto disponibile online il sito del percorso che, in 72 giorni, accompagna i viaggiatori tra mari e monti, tra storia, cultura e paesaggio

1580

Passando per i luoghi in cui hanno vissuto i monaci basiliani, il viandante si troverà a percorrere colline, borghi, sentieri a ridosso del mare e monti boscosi. Si tratta del Cammino Basiliano, formato da 44 tappe (56 se si considera la variante estesa) che percorre la Calabria da nord a sud per 955 Km. L’itinerario, percorribile per intero in circa 72 giorni o scegliendo solo alcune delle tappe, sarà online per scaricare le tracce GPS e con tutte le spiegazioni inerenti alle singole tappe e ai luoghi in cui trovare ospitalità dal 10 agosto.

Il tragitto parte da Rocca Imperiale, un borgo medievale che si distingue già in lontananza per la mole del bellissimo Castello Svevo con la sua cinta muraria; passeggiare per il borgo è estremamente piacevole: le strette viuzze e le bellissime chiese attraggono l’attenzione e l’ammirazione del camminatore. Il borgo è noto per essere il “Paese della Poesia”: per le vie del borgo è possibile leggere le svariate stele con le poesie poste sulle pareti delle case.

Una delle tappe indimenticabili è quella di Nocara con il Monastero di Santa Maria degli Antropici; si tratta di un convento posto su una terrazza panoramica sulla valle del torrente Ragone che attualmente ospita un ristorante albergo. Nel monastero è ancora possibile vedere una fornace e moltissimi resti di affreschi sulle pareti; suggestiva è la visita alla cappella, in cui recenti scavi hanno intercettato un edificio preesistente.

Tra le altre località si può citare Civita, famosa per il patrimonio naturalistico con il Ponte del Diavolo, le Gole del Raganello, la Timpa del Demanio e il Parco del Pollino; il torrente Raganello crea un canyon, lungo 13 km e profondo fino a 400 metri, tra San Lorenzo e Civita. È una esperienza insostituibile il trekking tra le cascate, le vasche d’acqua cristallina e gli scivoli naturali, ovviamente guidati dagli esperti e ben equipaggiati.

Passeggiare per questi luoghi vuol dire anche incontrare le tradizioni e la cultura; l’unione tra la cultura calabrese e quella arbëreshe porteranno il viandante a conoscere un patrimonio enogastronomico particolare e strutture caratteristiche come le cosiddette “case di Kodra” o “parlanti”, una sorta di omaggio al pittore albanese naturalizzato italiano Ibrahim Kodra, di fama internazionale. Sono abitazioni molto piccole, con finestrelle, canna fumaria e comignolo; la loro facciata richiama il volto umano.

A Campana si possono vedere i Giganti dell’Incavallicata, due ciclopiche sculture in pietra in cui si è voluto riconoscere un elefante e un guerriero; risalgono ad un’epoca imprecisata e, in base ad alcuni studi, si è escluso che esse siano formazioni naturali. Più avanti non si può non citare San Giovanni in Fiore con l’Abbazia Florense, l’Arco normanno e il sito archeologico di Jure Vetere, luogo dove venne edificata la prima fondazione florense dall’abate Gioacchino da Fiore.

Altra tappa imperdibile è Squillace con il suo insediamento medievale e il castello nell’interno e il bellissimo parco archeologico di Scolacium verso la costa; visitare l’antica Scolacium è un vero viaggio nel tempo con l’area del foro, il teatro e vari edifici di epoca romana, in cui non è difficile scorgere il cambio di funzioni occorso in epoca tardoantica. Il foro venne, ad esempio, occupato da capanne e attività produttive. La Basilica di S. Maria della Roccella, risalente alla fine dell’XI o alla prima metà del XII secolo, dà il benvenuto nel parco; essa fu eretta dai Normanni e sorge sulle rovine di un edificio romano, forse termale, e potrebbe essere stata preceduta da un complesso monastico basiliano.

Dopo il Monastero greco-ortodosso di San Giovanni Theristis di Bivongi e la Cattolica di Stilo, non si potrà evitare di passare per il borgo medievale di Gerace, con i ruderi del castello, la bellissima Concattedrale e le numerosissime chiese; la sua collocazione nel Parco Nazionale dell’Aspromonte ne fanno un gioiello davvero prezioso e raro.

Il cammino si snoda ancora attraverso moltissimi borghi e paesaggi pittoreschi fino a Pentedattilo, un borgo fantasma arroccato sulla rupe del Monte Calvario, dalla caratteristica forma che ricorda quella di una ciclopica mano con cinque dita, da cui deriva il nome del borgo. Gli ultimi giorni sono da dedicare a Fortezza San Niceto, una fortificazione bizantina costruita nella prima metà dell’XI secolo sulla cima di un’altura rocciosa, e a Reggio Calabria, con i suoi spettacolari paesaggi marini e il centro storico, dal Castello Aragonese al magnifico Duomo fino alle chiese e ai musei.

Dopo un lungo percorso in una terra, nei suoi odori e sapori, nella bellezza e nella natura, si tornerà a casa come alla fine di ogni viaggio, profondamente cambiati e innamorati.

Iscriviti alla newsletter