Lo smaltimento del contenuto della lettiera del gatto è fondamentale per garantire una corretta raccolta differenziata. Per questo, chiunque abbia un gatto, si è chiesto almeno una volta: dove butto la lettiera? La risposta è: dipende dal tipo di materiale di cui è composta la sabbia.
Partiamo dai dati: in Italia sono stati censiti otto milioni di gatti, dei quali oltre un milione e mezzo (1.6 milioni) utilizza lettiere. Ogni gatto richiede in media 220 kg di sabbia all’anno, ciò significa che, solo in Italia, più di 350mila tonnellate di lettiere raggiungono ogni anno gli impianti per il trattamento dei rifiuti. Questo perché il 95% delle lettiere per gatti oggi presenti sul mercato sono di origine minerale, e questo pone seri problemi di smaltimento e costi elevati per la collettività.
Le lettiere possono essere di diversi tipi e questo cambia molto circa lo smaltimento della sabbietta, che può finire nell’indifferenziato o nell’organico a seconda del materiale di cui è formata.
Potremmo buttare i bisogni del nostro gatto nell’organico o addirittura nel wc ma, a meno che non si tratti di lettiere naturali, è consigliabile mettere il tutto nei sacchetti, che andremo poi a conferire nell’apposito contenitore per la raccolta dell’differenziato. La sabbietta, infatti, si attacca ai bisogni del nostro gatto e gettarla nell’umido è poco saggio, soprattutto quando si tratta di lettiere artificiali.
La lettiera in silicio va sicuramente buttata nell’indifferenziato. È un prodotto ottimo per assorbire gli odori e dura a lungo, ma non è agglomerante e la pipì rimane tutta nel fondo, formando uno strato giallo sul fondo che risulta poco igienico.
Stesso discorso per la lettiera in bentonite, tra le più comuni ed economiche. Pur essendo fatta di argilla, non è biodegradabile e non può essere conferita nell’umido, in quando non si decompone. È comunque possibile buttare nel feci nel wc.
Accanto alle lettiere artificiali o minerali, ci sono anche quelle realizzate in materiali naturali. Si tratta di lettiere ecologiche e biodegradabili composte da materiali quali segatura, trucioli, sabbia naturale, paglia. Se la lettiera per gatti è costituita da uno di questi elementi, il contenuto della cassetta può essere smaltito insieme all’umido, o anche direttamente in bagno, facendo però attenzione a non esagerare con le quantità per non intasare lo scarico. Il nostro consiglio è comunque quello di gettare i residui nell’apposito cassonetto della raccolta differenziata
La scelta migliore in termini ambientali è la lettiera vegetale, composta generalmente da scarti della lavorazione del mais, dell’orzo o di altri prodotti alimentari, che può essere gettata tranquillamente nel wc o nel compost oppure essere utilizzata come fertilizzante su orto o giardino.
Dal punto di vista della sostenibilità ma anche della praticità, la scelta consigliata è quella della lettiera vegetale che riduce al minimo l’impatto ambientale e lo sforzo per la pulizia. Essendo questo tipo di sabbietta agglomerante, è facile da pulire anche più volte al giorno e quando i livelli si abbassano basta aggiungere altra sabbia. La pulizia della cassettina può essere fatta tranquillamente ogni 60 giorni, con un notevole risparmio di rifiuti.
E per ovviare al problema degli odori in casa, basta spolverare uno strato di bicarbonato di sodio sulla superficie della sabbietta, in modo che vada a neutralizzarli.
In ogni caso, quando acquistate la lettiera per il vostro gatto, vi consigliamo sempre di leggere bene sulla confezione se ti tratta di una lettiera biodegradabile o meno, se è gettabile o no nell’umido e se può essere buttata nel wc o addirittura nell’orto di casa. Più il prodotto è naturale, più è facile smaltirlo con bassi costi per l’ambiente.
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