Esiste una rete di donne in cammino che, zaino in spalla, percorrono l’Italia in lungo e in largo, spesso da sole altre volte in compagnia e, un passo dopo l’altro, ritrovano se stesse, conoscono gente nuova, sperimentano la libertà.
Quante siano esattamente le donne che ogni anno decidono mettersi in cammino – per il gusto di stare in mezzo alla natura, per motivi religiosi o semplicemente per ritrovare la forma – non lo sappiano con esattezza non essendoci un censimento ufficiale. Tuttavia, basta collegarsi su Facebook alla pagina Rete Nazionale Donne in Cammino o al gruppo ad essa collegato, Ragazze in gamba, per rendersi conto che le donne che hanno voglia di mettersi in gioco e percorrere sentieri in Italia e all’estero sono davvero tantissime.
A raccontarci questo fenomeno è Ilaria Canali, antropologa, esperta di cammini e fondatrice della Rete Nazionale Donne in Cammino, che di recente ha raccolto le esperienze vissute da lei e da tante altre nel documentario Il cammino è donna, presentato all’ultima edizione del Mònde Fest – Festa del Cinema sui Cammini a Monte Sant’Angelo, sul Gargano.
“Avevo il desiderio di raccontare le storie di tante donne che decidono di mettersi in cammino affinché fossero di ispirazione a tante altre. La mia passione per il cinema mi ha portato a dialogare con Annalisa Mentana, che cura la comunicazione del Mònde Fest, e con il direttore Luciano Toriello che mi ha invitato a partecipare all’edizione di quest’anno. Allora ho proposto di realizzare un contributo video che raccontasse il mondo dei cammini dal punto di vista delle donne e che raggiungesse quante più persone possibile portando un messaggio di forza, coraggio e rispetto per la natura”.
Ilaria Canali è da sempre una camminatrice e attivista del mondo delle politiche ambientali. Si occupa di mobilità lenta ed ecologia. Nel marzo del 2019 ha ideato il progetto della Rete Donne in Cammino che si è trasformato poi in una pagina Facebook molto attiva.
“Poi è nato anche il gruppo Ragazze in gamba – racconta Ilaria – che oggi conta oltre 23mila iscritti. Il gruppo nasce principalmente per condividere esperienze di cammino ma anche per scambiarsi consigli pratici, ad esempio, sul tipo di scarpe o di abbigliamento da utilizzare o sulla difficoltà dei percorsi”.
Nel gruppo ci sono anche uomini: “Il loro contributo è prezioso. Se si vuole puntare ad una maggiore parità di genere in Italia, la prima cosa è fare in modo che ci sia un esempio autentico e palpabile di inclusione e dialogo. Gli uomini presenti nella nostra Rete ascoltano, danno consigli e suggerimenti, propongono escursioni; la loro presenza è utile ed armonica”.
La straordinaria capacità di crescita del gruppo in un così breve arco di tempo ci fa prendere ancora più atto di quanto il tema del cammino e del turismo sostenibile sia ormai molto avvertito dalle persone. La voglia di sperimentare il viaggio lento e a volte introspettivo è aumentata ancora di più dopo il lockdown e protagoniste di questa accelerata sono state proprio le donne.
“C’è stato un boom incredibile – conferma Ilaria – che si spiega senz’altro con la voglia di natura esplosa da maggio in poi e che ha spinto moltissime donne a mettersi in cammino, e spesso da sole. Il cammino per le donne significa anche recuperare la propria autonomia, ritagliarsi del tempo per se stesse, rimettersi al centro della propria vita. È anche libertà di vivere un’esperienza come in quel momento ci si sente. Spesso in cammino si maturano scelte importanti, l’autostima cresce e si torna a casa un po’ più ricche”.
La domanda che in molti pongono a Ilaria Canali è: è sicuro per le donne camminare da sole? “Sì, è sicuro – risponde senza esitazioni – Anche perché nei percorsi, alla fine, non si è mai davvero sole. Esiste un’Italia meravigliosa dove in realtà la donna può camminare in maniera sicura: avere fiducia nel prossimo ti consente di fare i passi della propria vita con molta più serenità. Si torna poi a casa con la fiducia di poter gestire la propria quotidianità, con un’armonia interiore che prima non si aveva”.