La prevenzione del tumore del seno a tavola: i cibi che aiutano le donne

L’Ottobre (rosa) sta per salutarci. Non salutiamo la prevenzione. Ecco cosa mangiare per prevenire il tumore del seno a tavola

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© Anna Shvets on Pexels

Volge al termine l’Ottobre rosa, il mese della prevenzione del tumore al seno. Non deve, invece, mai interrompersi l’attenzione rivolta alla prevenzione, oncologica nello specifico, nonostante i riflettori della Sanità siano, in questo momento storico peculiare, principalmente puntati sulla pandemia da COVID-19 che stiamo vivendo.

Il tumore del seno è la neoplasia più diagnosticata nelle donne e la prima causa di mortalità per tumore femminili. D’altra parte, di tratta di uno dei tumori con i più alti tassi di guarigione. Le probabilità di guarigione sono tanto più elevate quanto più la diagnosi è precoce. Di qui l’importanza della prevenzione, sia primaria, sia secondaria.

La prevenzione primaria ha l’obiettivo di individuare e poter rimuovere le cause che contribuiscono allo sviluppo di un tumore, ossia sui fattori di rischio modificabili, i quali hanno a che fare con lo stile di vita di ciascuno e, in misura significativa, con l’alimentazione. La prevenzione secondaria si esplicita attraverso la partecipazione ai programmi di screening, ovvero gli esami periodici su donne senza segni di malattia, con lo scopo di intercettare un eventuale tumore in fase precoce.

Focalizzandoci sul ruolo dell’alimentazione, è chiaramente riportato da parte della comunità scientifica che il cibo riveste un ruolo essenziale nel tumore della mammella a più livelli: 1) prima, in una fase libera da malattia, per modulare il rischio di insorgenza del cancro; 2) durante le terapie, quale coadiuvante per minimizzare gli effetti collaterali delle cure (es. infiammazione della mucosa della bocca, inappetenza, nausea, vomito, diarrea) e per massimizzare gli effetti positivi delle stesse; 3) dopo, per la prevenzione delle recidive. Le misure preventive più generali e importanti, nell’ambito di uno stile di vita corretto, comuni ad ogni fase, mirano a combattere i principali “amici” del tumore, ossia il sovrappeso, i livelli elevati di insulina, glucosio, fattori correlati all’infiammazione e di fattori di crescita, parametri che hanno un comune denominatore, il contributo del cibo. È dunque essenziale:

  1. Mantenere un peso corporeo adeguato: il rischio di carcinoma mammario è più elevato nelle donne in condizione di sovrappeso o obesità, soprattutto per il contributo del grasso viscerale allo stato infiammatorio dell’organismo.
  2. Praticare attività fisica: il regolare esercizio fisico riduce il rischio di sviluppare un tumore al seno, aiutando a mantenere il peso corporeo e la massa grassa entro i range percentuali ottimali.
  3. Consumare regolarmente frutta e verdura (di stagione e a chilometro zero), in modo da apportare all’organismo fitocomposti, ossia molecole benefiche e protettive. Non di poco conto il ruolo delle verdure di modulare il picco glicemico e l’assorbimento degli zuccheri, così come di contribuire alla salute dell’intestino e al giusto equilibrio del microbiota intestinale. Privilegiare, altresì, il consumo di cereali integrali, più ricchi di fibra.
  4. Limitare l’apporto di zuccheri raffinati, incluse le bevande zuccherate, al fine di tenere sotto controllo di livelli di glicemia e di insulinemia. Privilegiare alimenti freschi e poco raffinati, evitando, al contrario, cibi processati, caratterizzati da elevata densità energetica, basso potere saziante, in quanto molto ricchi di zuccheri, oltre che di grassi.
  5. Limitare le fonti alimentari di grassi saturi, in particolare il consumo di carni rosse e trasformate e di formaggi che, se consumati in eccesso, possono modificare la composizione delle membrane cellulari e la loro capacità di assorbire il glucosio, nonché stimolare i fattori di crescita come IGF-1. Privilegiare il pesce e i legumi come fonti proteiche, specificando che è raccomandato evitare l’eccesso di fonti alimentari di soia, comunque da non consumare contemporaneamente alla terapia ormonale per neoplasia mammaria.
  6. Limitare il consumo di alcol: sono emerse evidenze per le quali il rischio di tumore al seno aumenta proporzionalmente al quantitativo di alcol assunto.
  7. Non fumare: il rischio di carcinoma mammario aumenta nelle donne con abitudine tagabica.
  8. Allattare al seno, se possibile, in quanto l’allattamento esclusivo fino a sei mesi può svolgere un ruolo protettivo sia per la madre che per il nascituro.

Otto punti, un unico fine: prevenire. E prevenire a tavola si può!

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