Oltre cento eventi, ma digitali. Dal 3 al 15 novembre, l’edizione numero ventiquattro di Ecomondo è, per certi versi, storica. Per la prima volta, complice l’attuale emergenza sanitaria nazionale legata al Covid-19, l’evento fieristico di Rimini non si terrà in presenza ma esclusivamente su piattaforma digitale di Italian Exhibition Group. Imprese e decisori pubblici potranno dunque prendere parte a convegni, seminari e workshop scientifici e di politica economica ed energetica in modalità smart working. Green Deal, impatto della pandemia, normative di settore, casi di filiera dove l’Italia è testa di serie saranno gli argomenti principali di dibattito.
Recovery Fund per la sostenibilità ambientale
Ad Ecomondo si discuterà dei 208 miliardi del Recovery Fund: il 37% di questa cifra dovrà essere investito in grandi progetti di sostenibilità e circolarità industriale su scala decennale. La fiera sarà dunque una grande agorà virtuale in cui opinion leader, aziende, buyer, cluster industriali e start-up potranno incontrarsi e discutere delle strategie da adottare per il rilancio economico e sociale del paese, in chiave green. Per Sergio Costa, Ministero dell’Ambiente, i fondi europei del Recovery Fund saranno impiegati in sei aree principali di azione, che hanno come comune denominatore l’ambiente: digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità; istruzione, formazione, ricerca e cultura; equità sociale, di genere e territoriale; salute.
Un manifesto per il Green Deal
Da quasi un decennio, Ecomondo ospita gli Stati Generali della Green Economy. Quest’anno si discuterà di un pacchetto di proposte per l’utilizzo dei fondi di Next Generation Eu, per favorire gli investimenti in green economy. La Relazione 2020 sullo stato dell’economia verde, documento introduttivo degli Stati Generali, verrà illustrata da Edo Ronchi, già ministro per l’ambiente, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Il focus è dedicato all’impatto che la pandemia ha avuto sull’economia circolare, ma si parlerà anche di: qualità e ciclo delle acque, filiera agroalimentare, gestione dei rifiuti. Per gli ideatori del Manifesto “Uscire dalla pandemia con un nuovo green deal per l’Italia” il Recovery Plan europeo dovrebbe, nelle nuove e ben più gravi condizioni generate dalla pandemia, rifondare e rilanciare, con un nuovo Green Deal, l’ambizioso progetto europeo per un’economia avanzata, decarbonizzata e circolare, in cui l’innovazione digitale deve migliorare il lavoro, lo studio e la cura della salute riducendo la nostra impronta ecologica.
Gestione virtuosa dei rifiuti
Tra gli appuntamenti più rilevanti proposti dal Comitato scientifico di Ecomondo c’è l’agrifood, considerato essenziale per la transizione sostenibile verso una società capace di far fronte a risorse alimentari per una popolazione globale in costante aumento. Sulla gestione del ciclo dei rifiuti Ecomondo ha costruito la sua fortuna. Sollecitato dall’emergenza Covid, il settore ha dimostrato vitalità e capacità di riorganizzarsi; resta tuttavia cruciale il tema della carenza di impianti nel nostro Paese per il quale è richiesta una strategia. L’inquinamento atmosferico è visto come una variabile nella diffusione della pandemia: il suo impatto sull’economia circolare e gli scenari che ne seguono, sia per le comunità urbane che rurali e i modelli sociali che ne seguiranno, hanno spinto ancora di più a una veloce ridefinizione di che cosa costituisca la ricchezza di un Paese e quali siano gli effettivi confini del PIL.