Gli scarti ortofrutticoli diventano nuovi alimenti grazie alle microonde

La tecnologia ideata da Microglass consente di riciclare come alimenti scarti di frutta e verdura che altrimenti verrebbero gettati via o distrutti

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© Ripley Munns on Unsplash

Precottura sottovuoto a microonde per recuperare gli scarti ortofrutticoli che sarebbero distrutti soltanto per malformazioni estetiche e trasformarli in un nuovo tipo di alimento. Si tratta del progetto realizzato da Microglass in ambito alimentare. Il procedimento garantisce una più lunga data di scadenza dell’alimento prodotto, mantenendo le proprietà nutritive, una migliore morfologia strutturale e evitando così successive contaminazioni derivate da altri passaggi di produzione, recuperando integralmente gli scarti. Il processo di precottura favorisce inoltre la pastorizzazione degli alimenti prodotti rendendoli più sani ed evitando possibili contaminazioni.

Il progetto di cottura extra rapida a microonde porta a valorizzare lo scarto ortofrutticolo e fa parte del più ampio progetto in corso di realizzazione da parte dell’azienda per l’applicazione di tecnologia avanzata dei sistemi che sfruttano l’elettrotermia. L’azienda friulana e in particolare il laboratorio R&S di San Quirino (PN) si sono aggiudicati quest’anno il Premio “Vivere a #spreco zero”, nella categoria InnovAction. 

Microglass sperimenta innovazione tecnologica in diversi settori produttivi e negli ultimi anni ha dato vita ad aziende di scopo per realizzare la prototipizzazione e l’industrializzazione degli impianti. In ambito alimentare sta portando avanti la sperimentazione per la precottura di alimenti contro lo spreco ortofrutticolo. I processi di cottura sottovuoto a microonde permettono di recuperare gli scarti ortofrutticoli (ortaggi o frutta che vengono scartati per malformazioni estetiche) creando un nuovo tipo di alimento garantendo una più lunga shelf life dell’alimento, mantenendo le proprietà nutritive, una migliore morfologia strutturale, evitando successive contaminazioni derivate da altri passaggi di produzione, recuperando lo scarto (zero waste). Il processo di precottura favorisce inoltre la pastorizzazione degli alimenti rendendoli più sani ed evitando la cross contamination.

Nel settore ambientale, Microglass ha dato supporto tecnologico alla realizzazione di un enorme impianto che attraverso le microonde ottiene per pirolisi il recupero del 100% di gomme e pneumatici. Un progetto sperimentale è quello che riguarda la prototipizzazione di un nuovo sistema di denitrificazione del liquame suino destinato agli spargimenti per evitare la dispersione nei terreni di eccessive quantità di azoto, con vantaggio per l’ambiente in termini di salubrità dei terreni e delle falde acquifere.

In ottica green Microglass ha brevettato nuovi dispositivi di contrasto alla diffusione della pandemia Covid: sia prodotti più tradizionali (uno sterilizzatore di mascherine chirurgiche e Ffp2, destinato a nuove linee di produzione di dpi) ma anche inventando un nuovo concetto di prodotto, che rivoluziona il modo stesso di rapportarsi alle cose e agli oggetti. Si tratta di “bio inertizzatori”, contenitori per immondizia in cui i rifiuti vengono sottoposti a doppio processo combinato (ozono e Uv-C) per rendere inattivi virus, batteri e muffe ed evitare la contaminazione incrociata.

Gli “Oscar” della sostenibilità sono assegnati annualmente nell’ambito della campagna Spreco Zero con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, dell’Anci e di World Food Programme Italia per valorizzare buone pratiche di economia circolare e sviluppo sostenibile.

A decretare la vittoria di Microglass nella categoria supportata dalla multiutility Hera dedicata all’innovazione è stata la giuria composta da noti giornalisti di riferimento in tema di ambiente e impegno sostenibile (Antonio Cianciullo, Massimo Cirri, Marco Fratoddi), affiancati, fra gli altri, dal fondatore della campagna Spreco Zero Andrea Segrè, ordinario presso l’Università degli Studi di Bologna, e dal curatore scientifico del Premio il ricercatore Luca Falasconi del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna.

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