Mylo, la pelle vegana tratta dai funghi scelta da Adidas per le sue scarpe

I funghi sono la risposta alla richiesta di moda sostenibile: grazie alle loro proprietà, sono stati scelti da numerose brand tra cui Adidas, che a breve lancerà scarpe in Mylo

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Foto dal sito adidas.com

È nato Mylo. No, non è un cucciolo di cane da coccolare, né un piccolo di qualche specie in via di estinzione venuto alla luce in qualche zoo. È un materiale vegetale, prodotto completamente dai funghi e molto simile alla pelle, che quest’anno sarà protagonista del mondo della moda.

Adidas lo ha già annunciato ufficialmente: produrrà un paio di scarpe in Mylo, calzature vegane e sostenibili, grazie alla partner-ship con Bolt Threads, la società che ha brevettato il procedimento per ottenere questo materiale attraverso una particolare lavorazione dei miceti. Alla multinazionale dell’abbigliamento sportivo si sono poi accodati altri grandi marchi come Stella McCartney, Kering e Lululemon.

Adidas non è nuova all’impegno a favore dell’ambiente. Ha annunciato che entro la fine del 2021 il 60% dei prodotti usciti dalle sue fabbriche sarà realizzato con materiali sostenibili. Tappa importante di un cammino iniziato un paio di anni fa e che ha fissato il traguardo alla neutralità climatica su tutta la catena di montaggio entro il 2050.

Il cammino di Adidas verso una moda più etica

La conversione alla moda bio del colosso dello sport è cominciata nel 2018, quando ha iniziato a utilizzare cotone sostenibile e, in collaborazione proprio con Stella McCartney, ha messo in commercio un paio di Stan Smith cruelty-free, totalmente prive di materiali derivanti da animali.

È nato poi il progetto “Our icons go vegan” con cui Adidas ha ufficialmente dato il via alla sua conversione green, presentando al mondo la versione vegan di cinque iconici modelli che hanno fatto la storia del marchio: Superstar, Stan Smith, Continental 80, Samba e Sleek. In queste scarpe, che riportano il logo “Adidas Original Vegan”, la suola è stata realizzata con una schiuma a base di alghe.

Nel 2020, poi, Adidas ha prodotto 15 milioni di paia di scarpe da plastica riciclata, raccolta negli oceani e sulle spiagge, utilizzata anche nella realizzazione dei lacci e della fodera copri tallone. Punta a 17 milioni per il 2021, anno per il quale ha annunciato anche l’uscita delle calzature in Mylo. Anche se ancora non si conosce la data esatta.

Funghi, buoni a tavola… ma non solo!

Ma quali sono gli altri utilizzi del fungo oltre quello, ovviamente, che se ne fa in cucina? I miceti sono tra i prodotti che maggiormente svolgeranno un ruolo da protagonista nella transizione green del mondo della moda, della cosmesi, del packaging.

In quest’ultimo campo si sono fatti passi da gigante. La società americana Ecovatice Company ha testato un processo che, grazie all’utilizzo dei miceli, strutture che ancorano i funghi al terreno, produce un materiale completamente biodegradabile e naturale che sostituisce plastica e polistirolo negli imballaggi. Per decomporsi ha solo bisogno di essere “buttato” nel terreno: qui i microbi del suolo lo degradano in 30 giorni, amalgamandolo al suolo.

I miceti sono anche ottimi per la creazione di pannelli fonoassorbenti, utilizzati per isolare stanze o edifici. In questo caso vengono miscelati con paglia, legno o scarti alimentari e stampati nelle forme desiderate.

Micocosmetica: la svolta green per il benessere della persona

I funghi stanno vivendo il loro momento di gloria anche nel mondo della cosmesi. Questi vegetali hanno elevate proprietà nutrienti, antiossidanti e di barriera. Aiutano a combattere i segni sulla pelle dello stress e dell’inquinamento atmosferico, ecco perché sono l’ingrediente principale di molte creme per il corpo e per il viso.

Un certo successo sta riscuotendo il Tremella Fuciformis, più comunemente noti come “fungo di neve” e già largamente usato nella cosmesi orientale da molto tempo. Ha un’elevata azione schermante, quindi crea una protezione sulla pelle a protezione dall’eccessivo freddo. Da qui il nome di fungo di neve. Le due molecole ristrutturanti, poi, sono molto piccole e riescono a penetrare nella pelle molto più dell’acido ialuronico.

Infine, è ricco di peptidi, composti chimici che svolgono un ruolo importante nella crescita cellulare e nella guarigione delle ferite.

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