Scioglimento dei ghiacciai mai così veloce in tutto il Pianeta

Lo rileva una ricerca dall’università di Leeds. Negli ultimi tre decenni si è persa un'area grande come l'intero Regno Unito

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Lo scioglimento dei ghiacciai raggiunge livelli record, tanto da rendere sempre più reali gli scenari peggiori elaborati dagli scienziati negli ultimi decenni. Il ghiaccio sta scomparendo in tutto il Pianeta a ritmi vertiginosi, tanto che tra il 1994 e il 2017 la Terra ha perso in totale 28mila miliardi di tonnellate di ghiaccio.

È quanto rivela uno studio dell’Università di Leeds pubblicato sulla rivista scientifica The Cryosphere, pronto a sottolineare come le previsioni più pessimistiche dell’Intergovernmental Panel on Climate Change si stiano realizzando.

In poco più di venti anni, infatti, il ritmo di scioglimento dei ghiacci è aumentato del 65%, rendendo molto complessa la tutela dell’intero Pianeta. La perdita di ghiaccio ha come prima conseguenza l’innalzamento dei livelli dei mari, uno dei problemi più immediati e drammatici del cambiamento climatico. Per giungere a questa evidenza, gli scienziati si sono avvalsi di oltre due decenni di scatti satellitari, analizzandone le differenze nel tempo.

Lo scioglimento dei ghiacciai prosegue a ritmi record, soprattutto nell’Artico, in Groenlandia e in tutta l’Antartide. Ogni anno si perdono porzioni considerevoli di ghiaccio, che non riescono a riformarsi durante stagioni invernali sempre più calde, un problema che rischia di alterare gli ecosistemi dell’intero Pianeta.

Tra il 1994 e il 2007, il tasso di perdita dei ghiacci artici e antartici è aumentato del 65%. Per quantificare la perdita, è come se si ricoprisse l’intero Regno Unito di uno strato ghiacciato, capace di coprire tutte le terre emerse e alto ben 100 metri. Infatti, nel 1990 ogni anno si scioglievano all’incirca 0.8 trilioni di tonnellate di ghiaccio l’anno, oggi sono ben 1.3. Secondo gli esperti che hanno condotto lo studio, questo processo avrebbe già comportato l’aumento di 35 millimetri del livello dei mari.

Oltre all’innalzamento degli oceani, vi sono anche importanti conseguenze sul cosiddetto “effetto albedo”. Le aree bianche e innevate del Pianeta riflettono le radiazioni solari, evitando il surriscaldamento eccessivo del globo. La loro perdita porta a un maggiore assorbimento di calore da parte del terreno, che viene poi rilasciato progressivamente accrescendo le temperature in tutto il mondo.

Inès Otosaka, co-autrice dello studio, ha commentato con preoccupazione i dati rilevati sul cambiamento climatico. Non solo per le zone polari del globo, ma anche per gli effetti sui ghiacciai di montagna: “Oltre che a contribuire alla crescita dei livelli medi dei mari a livello globale, i ghiacciai di montagna sono anche indispensabili come fonte di acqua potabile per molte comunità locali. La loro scomparsa rappresenta quindi un problema di cruciale importanza, sia su scala locale che globale”.

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