In Italia si fanno investimenti ESG?

L’acronimo ESG sta per Environmental, Social, Governance si utilizza in ambito economico/finanziario per indicare tutte quelle attività legate all’investimento responsabile che perseguono gli obiettivi tipici della gestione finanziaria tenendo in considerazione aspetti di natura ambientale, sociale e di governance, per l’appunto. Ma in Italia si fanno investimenti ESG?

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Da un paio di anni a questa parte la sigla ESG (Environmental Social and Governance) sinonimo di “sostenibile” è diventata tra le più sentite. Ma in Italia gli investimenti ESG ci sono? Per rispondere a questa domanda dobbiamo prendere in considerazione da un lato gli investitori e dall’altra gli emittenti di strumenti finanziari sostenibili.

Ci viene in aiuto il Rapporto 2020 sulle Scelte di investimento delle famiglie italiane  uno studio annuale della Consob (l’organismo di vigilanza sui mercati) che fa una fotografia della situazione nel nostro paese. Nella sezione dedicata agli investimenti sostenibili dobbiamo fare i conti con una scarsa conoscenza di cosa significhi il termine “investimenti sostenibili e responsabili” da parte delle famiglie italiane: in generale infatti meno del 18% del campione è ben informato o ha una conoscenza base di questa tipologia di investimenti nel 2020. 

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Un po’ meglio la situazione tra coloro che investono: in tal caso la percentuale è superiore di 10%, rimanendo comunque sotto la soglia del 30%, decisamente poco rispetto all’evoluzione del mercato. Infatti c’è una rilevante percentuale degli investitori (quasi il 35%) che non ne ha mai nemmeno sentito parlare. 
Rimangono bassissime anche le percentuali effettivamente investite in investimenti ESG, come possiamo vedere dalla Figura 7.3 qui sotto (area blu del primo grafico), sebbene ci sia un crescente interesse da parte soprattutto degli stessi investitori che prendono l’iniziativa e chiedono al consulente finanziario di investire proprio in questo tipo di strumenti. 

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E dal fronte emittenti invece? Nel 2020 le emissioni di obbligazioni ESG censite da Borsa Italiana hanno segnato una forte accelerazione (Fig. 7.7 – 7.8). Gli emittenti sono rappresentati principalmente da organismi sovranazionali, mentre il coinvolgimento del settore privato sembra, purtroppo, ancora piuttosto limitato; le società italiane infatti sono poco rilevanti in termini di ammontare emesso. Questi titoli vengono quasi tutti quotate sul mercato MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni) di Borsa Italiana a volte con tagli di emissione minimi (1.000 euro).

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Per concludere, l’Italia è ancora indietro rispetto al resto d’Europa in termini sia di volumi emessi di strumenti ESG/sostenibili, sia in termini di conoscenza di questi da parte degli investitori. Fortunatamente il trend è di una crescita decisa su entrambi gli ambiti anche grazie agli sforzi di chi cerca di fare informazione su questi temi importanti.

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