Da qualche anno a Milano si sta lavorando alla ricostruzione dell’anfiteatro romano di Mediolanum, edificato nel I secolo dopo Cristo e simile per grandezza al Colosseo. L’edificio subì un processo di degrado e di abbandono nei secoli successivi, a causa della crisi socio-economica in cui versava l’Impero romano e in concomitanza con il diffondersi del Cristianesimo. Tra il IV e il V secolo venne utilizzato come cava di materiali per la costruzione della basilica di San Lorenzo. La sua demolizione definitiva viene collegata alla guerra gotica nel 539.
L’edificio, di cui attualmente resta poco, sarà “riportato in vita” con una modalità sorprendente e nuova, fino ad ora possibile, ma poco considerata. Se nei tempi passati si ricorreva alla ricostruzione con vere e proprie integrazioni murarie, oggi il metodo più utilizzato è sicuramente la proiezione e la ricostruzione virtuale. L’uso del 3D e della VR sono ormai diventati il mezzo per integrare gli elementi mancanti e per garantire una fruizione anche virtuale delle ricostruzioni degli edifici e dei manufatti.
Il progetto dell’Anfiteatro, innovativo ed ecosostenibile, prevede la piantumazione di un grande giardino ellittico di bossi, mirti e ligustri contornati da un doppio filare di cipressi a delineare la pianta dell’anfiteatro. La scelta delle piante non è casuale, ma ripropone elementi arborei presenti in Italia sin dall’epoca romana. Le piante verranno inserite in vasche entro terra per evitare il contatto e il pericolo di invasione delle radici. I dodici setti radiali superstiti rimarranno a vista, nell’ottica di una perfetta integrazione tra rovine e verde.
L’idea di una passeggiata in un giardino dalle sfumature storiche e naturali ha origini antiche: è sufficiente riportare alla memoria i disegni di rovine del tardo Quattrocento per rintracciare delle ville con giardini, in cui il verde si coniuga con le rovine. Agli inizi del Novecento l’archeologo Giacomo Boni decorò gli scavi sul Palatino con un prezioso giardino all’italiana ornato da cipressi, lauri, peonie e camelie. Una ricostruzione in verde, inoltre, venne eseguita negli anni Trenta da Antonio Munoz, che pose siepi di bosso in luogo delle colonne per completare il Tempio di Venere a Roma.
L’idea di ricreare antiche planimetrie e volumi potrebbe davvero rappresentare un’ottima alternativa per recuperare le città attraverso la creazione di nuove aree verdi e per una fruizione turistica che integri ambiente e storia. Il progetto, tra le altre cose, prevede anche la creazione di un percorso attraverso un “parco archeologico” allargato, il quale dovrebbe unire l’area dell’anfiteatro alle Colonne del Quadriportico di San Lorenzo per ricongiungersi al parco delle basiliche paleocristiane.
Un modo per percorrere la storia mediante un viaggio fisico, una passeggiata in cui l’occhio e la mente del turista possono osservare e visualizzare gli antichi edifici e provare a creare una propria immagine della Mediolanum romana, passando dalla città moderna e dal traffico metropolitano all’amenità di un giardino ricco di passato e di silenzio.
Entro l’estate sarà possibile visitare una prima parte dell’opera nell’area del Ticinese e si presume che entro l’estate del 2021 l’intero progetto, portato avanti dalla soprintendente Antonella Ranaldi e finanziato da sponsor privati e dal ministero, sarà condotto a termine.
Milano continua ad attestarsi come la città più verde di Italia e come la metropoli più sensibile alla filosofia dell’ecosostenibilità e della green economy: è un modello per l’intera nazione e per il vasto panorama internazionale.
E l’anfiteatro “naturale” rappresenta un importante tassello nel quadro di questa importante rivoluzione in verde che ha coinvolto il modo di progettare una città moderna e, allo stesso tempo, consapevole e attenta nei confronti del grande patrimonio che la Terra offre.
Non resta che aspettare e prenotare un viaggio per le prossime estati nella città dei parchi e degli alberi, per poter gustare un ritorno al passato nel segno del verde e della storia.