Recycle Fashion, moda green e riciclo creativo con gli abiti di Serenella Novi

La stilista realizza capi di abbigliamento con materiali di scarto, coniugando perfettamente moda sostenibile, economia circolare e rispetto per l'ambiente

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Moda, sostenibilità, riciclo creativo: sono questi i pilastri del progetto Avanti Recycle Fashion di Serenella Novi, che prende materiali di scarto, li lavora e li trasforma in meravigliosi abiti, capaci di coniugare creatività e stile. Il progetto nasce dalle due passioni che hanno guidato la vita e la carriera di Serenella, l’ambiente e la moda, due aspetti che sembrano distanti, se non addirittura inconciliabili, e che trovano un punto di incontro nel concetto di upcycling.

“Inizialmente credevo che non fosse possibile unire questi due aspetti, pensavo che avrei potuto realizzare vestiti con materiali riciclati ma non mi veniva in mente nulla, finché non ho iniziato a guardarmi intorno veramente e a prendere le cose che trovavo in giro – racconta la stilista – A quel punto, ogni oggetto acquistava un senso. Ad esempio, ho inserito una rete sotto tappeto nel dettaglio di una maglietta, dalla tenda della doccia ho ricavato un impermeabile”.

Nata a Monza, Serenella Novi si è diplomata all’Accademia di Moda BURGO e si è trasferita ad Avellino dopo aver lavorato come costumista in teatro e nei villaggi vacanze, esperienze che l’hanno condotta verso la moda sostenibile. “Il mondo della moda mi ha sempre affascinato ma, conoscendolo dall’interno, ho capito che non volevo restarci per tutta una serie di motivi, tra cui quello legato all’ambiente. È una tematica che mi è sempre stata a cuore, ancora di più ora che il mondo da sta andando a rotoli”.

Da lì l’esigenza di creare qualcosa di nuovo, o meglio di ricreare partendo dal vecchio, dall’usato, valorizzando materiali di scarto e dandogli una nuova forma e una nuova dignità, nel perfetto rispetto del concetto di economia circolare. “L’idea è nata quasi per caso – spiega Serenella – Lavorando sempre in tournée non sentivo la necessità di comprarmi abiti nuovi, preferivo avere poche cose di qualità. Poi ho conosciuto una ragazza che creava borse con materiale riciclato e ho capito che potevo realizzare qualsiasi cosa anche con gli scarti. Ci ho provato e ci sono riuscita, anche se mi ha aiutato tanto la mia esperienza in villaggio, dove non sempre avevo i materiali giusti per fare i costumi, spesso dovevo arrangiarmi con quello che trovavo. Così ho davvero capito che per creare un abito speciale puoi utilizzare di tutto”.

Per la realizzazione dei suoi vestiti, la stilista prende spunto da tutto ciò che la circonda ma a ispirarla maggiormente è il tipo di materiale da plasmare. “Tutti possono trasformare capi che hanno nell’armadio e di cui si sono stufati, ci sono tanti video tutorial su Youtube che insegnano come fare. Ma se devo dare un consiglio green è sicuramente quello di fare shopping in maniera consapevole, acquistando capi che durino nel tempo piuttosto che abiti alla moda che dopo un anno non indosseranno più”.

L’industria della moda è la meno ecosostenibile al mondo e spreca risorse in ogni fase di produzione. Ciò vale soprattutto per il fast fashion, per questo è necessario invertire la tendenza. “Tanti stilisti stanno cercando di avvicinarsi al concetto di riciclo e riutilizzo, ma prima ancora deve cambiare mentalità dei consumatori. Finché continuiamo a voler accumulare tante cose, sarà difficile virare in direzione della sostenibilità ma sono convinta che presto diventerà una necessità. Forse non lo capiremo a breve ma arriverà il momento in cui ci renderemo conto che sprecare non è una scelta saggia se vogliamo salvare l’ambiente”.

Sensibilizzare i consumatori è quello che Serenella Novi cercherà di fare anche ad Avellino, dove domenica 26 gennaio presenterà ufficialmente il suo progetto Avanti Recycle Fashion e dove metterà in vendita le sue creazioni, sostenibili e allo stesso tempo attente all’estetica. “Voglio dimostrare che un capo d’abbigliamento può essere sia bello che green e che ‘riciclato’ non vuol dire necessariamente ‘stravagante’. I miei abiti sono pensati pe essere indossati tutti i giorni dalla gente comune”.

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