Inquinamento marino, la soluzione è l’economia circolare

Tondo presenta il secondo report Re-think con focus sulla Blue Economy

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Tondo guarda al futuro e al prossimo appuntamento con Re-Think sul mondo dell’Economia Circolare, che si svolgerà il 12 maggio 2020 presso La Triennale di Milano. Si parlerà di Città, Materiali e Tecnologie. L’obiettivo è quello di ampliare ulteriormente l’ecosistema favorendo, tramite ricerche, progettualità, sperimentazioni e networking l’innovazione e l’imprenditorialità nell’ambito dell’Economia Circolare.

Intanto, nell’evento di Genova si sono approfonditi i temi dell’energia pulita dal moto ondoso, del riciclo totale delle materie utilizzate per l’industria ittica, dalle reti agli scarti alimentari, dei nuovi polimeri sostenibili per imbarcazioni e prototipi. L’obiettivo era quello di diffondere la cultura di un modello economico sostenibile che vada a sostituire nel prossimo futuro l’economia di tipo lineare causa principale dei danni all’ecosistema mondiale.

“Bisogna puntare su un nuovo paradigma, sia in ambito istituzionale che imprenditoriale – spiega il Presidente dell’associazione Tondo che si occupa di Economia Circolare e creatore del format di eventi sul tema Re-think, Francesco Castellano – l’idea di Tondo e della necessità di comunicare e diffondere la cultura dell’Economia Circolare è partito da una spiaggia, un luogo dove amavo andare: con il passare del tempo i rifiuti arrivati dal mare e gettati sulla battigia l’hanno sfigurata. Plastiche e detriti creati dall’uomo sono la testimonianza di un sistema che ha fallito, non avendo considerato il suo devastante impatto ambientale.”

Le principali aree tematiche discusse a Genova sono state: l’energia marina, che ha un vasto potenziale energetico ma ancora non ha trovato delle soluzioni tecnologiche scalabili; la bioeconomia ed i materiali, poiché le attività connesse alla bioeconomia marina unite alle biotecnologie potrebbero offrire soluzioni interessanti, sostituendosi a materiali di derivazione sintetica; le barche circolari, perché anche i materiali utilizzati per le barche potrebbero essere ripensati, utilizzando nuove fibre che potrebbero sostituire materiali di difficile riciclo; i materiali riutilizzati, perché all’interno dei mari è possibile ormai trovare enormi quantità di scarti sintetici che potrebbero essere recuperati e riutilizzati generando anche dei profitti per le aziende che decidono di operare in questo ambito.

“I cambiamenti climatici e l’innalzamento del mare sono due fenomeni strettamente interconnessi – spiega Gianmaria Sannino, Senior Researcher di ENEA – Gli oceani, infatti, assorbono il calore espandendosi esclusivamente in superficie. Il mare dovrebbe essere sfruttato come una fonte energetica intelligente, poiché il suo potenziale è molto alto”.

Oltre al tema del riscaldamento globale, un tema di grande rilevanza è quello della plastica e delle microplastiche ritrovate in mare. Il settore degli imballaggi usa il 40% di tutta la plastica prodotta nel mondo. Questa plastica, essendo, la più pervasiva, è quella che viene più facilmente dispersa nell’ambiente finendo poi in mare, frammentandosi in microplastiche e diventando cibo per pesci, gli stessi di cui ci cibiamo.

Secondo Giovanni Perotto, Senior Researcher all’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), la soluzione sarebbe quella di: “Designare materiali programmati per sparire, utilizzando materie che attualmente verrebbero gettate via”. L’obiettivo della sua ricerca all’interno del laboratorio di smart materials dell’IIT è quello di disegnare nuovi modi per utilizzare gli scarti della filiera del cibo per sviluppare una nuova generazione di materiali che avranno applicazioni varie dalla tecnologia, alla bioingegneria, al packaging.

La Circular Economy è la soluzione a queste ed altre problematiche emerse durante Re-think, implementando soluzioni innovative e circolari.

“Implementare i modelli circolari comporta una sorta di rivoluzione del Business lineare – commenta  Katiuscia Terrazzani, Managing Director di Ayming Italia, multinazionale di consulenza esperta in agevolazioni per chi investe in Ricerca e Sviluppo –  Con Horizon 2020, il programma quadro con cui l’Unione Europea ha promosso la ricerca, l’innovazione e la competitività, si è iniziato un percorso per fornire gli strumenti finanziari a sostegno di progetti su Circular Economy, Renewable Energies e Blue growth, strategie di lungo periodo a supporto della crescita sostenibile nell’ambiente marino. Obiettivi che verranno rafforzati in Horizon Europe”.

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