Coronavirus, cosa si può fare e cosa no con il decreto #IoRestoACasa

Si può andare a lavorare e a fare la spesa ma chi ha la necessità di muoversi dovrà portare con sé l'autocertificazione. Ecco il vademecum che chiarisce il decreto coronavirus

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Con il decreto #iorestoacasa, emanato per tentare di arginare il contagio da coronavirus, sono state varate dal Governo drastiche misure restrittive alla circolazione in tutta Italia. I cittadini potranno continuare ad uscire di casa per andare al lavoro, per motivi di salute e per necessità impellenti, come fare la spesa o assistere un malato.

Tuttavia, restano ancora dei dubbi su cosa sia possibile fare e cosa no. Ecco allora un utile vademecum che chiarirà alcuni punti del decreto #iorestoacasa valido fino al prossimo 3 aprile 2020.

Come si legge da decreto la regola base è quella di evitare situazioni a rischio, pertanto è vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. La regola generale è che si deve evitare di uscire di casa se non è strettamente necessario ricordando, quando si è costretti a farlo, di portare con sé l’autocertificazione che attesta il motivo del nostro spostamento, anche per quelli che avvengono all’interno del territorio comunale.

“Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali – si legge sul sito del Governo – Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti.

Si potrà sempre uscire per acquistare generi alimentari perciò, ricorda il Governo, “non c’è alcuna necessità di accaparrarseli ora perché saranno sempre disponibili”. Sarà possibile fare attività all’aperto purché non in gruppo e visitare gli anziani ma, si legge, sono loro “le persone più vulnerabili e quindi cercate di proteggerle dai contatti il più possibile”.

Nessuna limitazione è prevista per il transito delle merci (quindi non solo quelle di prima necessità) che possono essere trasportate sul territorio nazionale. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può spostarsi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci. Non esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea. Il servizio taxi e di ncc non ha alcuna limitazione in quanto l’attività svolta è considerata esigenza lavorativa.

Gli uffici pubblici rimangono aperti su tutto il territorio nazionale. L’attività amministrativa è svolta regolarmente. In ogni caso quasi tutti i servizi sono fruibili on line. È prevista comunque la sospensione delle attività didattiche e formative in presenza di scuole, nidi, musei, biblioteche.

È consentita l’attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo a carico del gestore di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. Il limite orario dalle 6.00 alle 18.00 è riferito solo all’apertura al pubblico. L’attività può comunque proseguire negli orari di chiusura al pubblico mediante consegne a domicilio.

Nel periodo sino al 3 aprile 2020, è sospesa la frequenza delle scuole di ogni ordine e grado. Resta la possibilità di svolgimento di attività didattiche a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.

Sospesa anche la frequenza delle attività di formazione superiore, comprese le università e le istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani. Resta la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Non è sospesa l’attività di ricerca. Le sessioni di esami e le sedute di laurea potranno essere svolti ricorrendo in via prioritaria alle modalità a distanza o comunque adottando le precauzioni di natura igienico sanitaria ed organizzative indicate dal dpcm del 4 marzo.

Su tutto il territorio nazionale sono sospese tutte le manifestazioni organizzate nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico (quali, a titolo d’esempio, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati).

Sospese anche tutte le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali. Pertanto è sospesa anche la celebrazione della messa e degli altri riti religiosi, come la preghiera del venerdì mattina per la religione islamica. Sono consentiti l’apertura e l’accesso ai luoghi di culto, purché si evitino assembramenti e si assicuri la distanza tra i frequentatori non inferiore a un metro.

Sull’intero territorio nazionale gli spostamenti per motivi di turismo sono assolutamente da evitare. I turisti italiani e stranieri che già si trovano in vacanza debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio. Poiché gli aeroporti e le stazioni ferroviarie rimangono aperti, i turisti potranno recarvisi per prendere l’aereo o il treno e fare rientro nelle proprie case.

Non sono previste limitazioni per il trasporto di animali vivi, alimenti per animali e di prodotti agroalimentari e della pesca né per l’attività dei lavoratori agricoli.

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