L’estate 2020 è alle porte ma, a causa dell’emergenza coronavirus, ancora non sappiamo se e come andremo in vacanza. Per rilanciare il settore turistico, il più colpito dalla crisi, il Governo sta studiando un bonus vacanze che permetterà agli italiani di viaggiare nel loro paese e darà nuovo slancio a un comparto in estrema sofferenza.
L’attuale pandemia ha completamente paralizzato l’intera filiera del turismo. Un vero e proprio cortocircuito di uno dei settori chiave dell’economia italiana che genera il 13% del Pil nazionale, secondo il World Travel end Tourism Council, il 15% dell’occupazione e 17 miliardi di euro al saldo attivo della bilancia commerciale italiana.
Confturismo-Confcommercio ha stimato un calo di oltre 31,5 milioni di presenze nelle strutture ricettive, corrispondenti a una perdita di 7,5 miliardi di euro: cifre esorbitanti, e che riguardano il solo periodo di marzo-maggio, quando sono stati cancellati centinaia di viaggi di nozze e di lavoro e di gite scolastiche.
La vera incognita, però, riguarda il futuro. Il Governo, infatti, ha ancora le idee poco chiare circa la stagione estiva e anche il bonus vacanze di 500 euro di cui si parla già da tempo è ancora al varo degli esperti.
Il decreto doveva arrivare a fine aprile ma ormai siamo quasi a metà maggio e ancora non ci sono certezze, solo indiscrezioni. Il bonus per il turismo, infatti, dovrebbe essere inserito nel Decreto Rilancio, che prevede una serie di incentivi e finanziamenti per aiutare famiglie e aziende a ripartire dopo questi mesi di stallo economico.
Come funzionerà il bonus vacanze? A beneficiare dell’incentivo saranno le famiglie con un reddito inferiore ai 35 mila euro annui. Si parla di cifre fino a 500 euro per le famiglie più numerose, importo che verrebbe ridotto a 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e a 150 euro per i single nel caso decidano di andare in vacanza all’interno del nostro paese.
Soltanto un componente del nucleo familiare può essere beneficiario del bonus. Tale credito d’imposta potrà essere usato dal 1° luglio al 31 dicembre 2020.
Inoltre, il governo avrebbe anche inserito nel decreto un fondo da 50 milioni di euro che dovrà essere usato per coprire le spese di sanificazione delle strutture ricettive, compresi gli stabilimenti balneari e termali, e per adeguare gli spazi in base alle disposizioni di sicurezza.
Tutti ci auguriamo che la situazione si sblocchi quanto prima e che il settore turistico possa ripartire al più presto ma è bene anche iniziare a pensare a vacanze alternative, più slow e a contatto con la natura, che ci portino a scoprire i cammini e i sentieri più belli d’Italia in modo da dare respiro non solo a chi ha la propria struttura ricettiva sulle coste ma anche a chi vive e lavora nell’entroterra.