L’Earth Overshoot Day 2020 cade il 22 Agosto, oltre tre settimane dopo rispetto al 2019, secondo quanto affermato dal Global Footprint Network. Questo è il risultato diretto delle misure di contenimento messe in atto in tutto il mondo in risposta alla pandemia. La riduzione della raccolta di legname e delle emissioni di CO2 da combustibili fossili sono i due principali fattori alla base dell’inversione storica del trend di lungo periodo dell’Impronta Ecologica globale.
Tuttavia, questa improvvisa e inaspettata riduzione dell’Impronta Ecologica non deve essere interpretata come un’inversione di tendenza intenzionale, necessaria a raggiungere sia l’equilibrio ecologico che il benessere delle popolazioni, due componenti inestricabili dello sviluppo sostenibile. Il Global Footprint Network sostiene la visione di un mondo in cui l’umanità operi nel rispetto del budget ecologico del nostro pianeta, spinta da un reale e consapevole atto di volontà e programmazione strategica, e non determinata da una crisi mondiale, in modo che tutti prosperino nei limiti della Terra.
“L’umanità si è trovata unita dalla comune esperienza della pandemia, realizzando quanto le nostre vite siano interconnesse. Tuttavia, non possiamo ignorare la profonda disuguaglianza delle nostre società né le tensioni sociali, economiche e politiche che sono state esacerbate da questo disastro globale”, afferma Laurel Hanscom, CEO a Global Footprint Network. “Mettere il concetto di rigenerazione delle risorse da parte del pianeta al centro dei nostri sforzi di ricostruzione e recupero può aiutare a correggere sia gli squilibri nella società umana che nel nostro rapporto con il pianeta”.
Ogni anno, l’Earth Overshoot Day segna il giorno in cui l’umanità ha consumato tutte le risorse biologiche che gli ecosistemi naturali possono rinnovare nel corso dell’intero anno. L’umanità utilizza attualmente il 60% in più di quanto si possa rinnovare: è come se utilizzassimo le risorse di 1,6 pianeti Terra. Dal Giorno del Sovrasfruttamento della Terra fino alla fine dell’anno, l’umanità andrà ad accrescere il proprio deficit ecologico con la Terra; tale deficit è aumentato costantemente da quando il Sovrasfruttamento ecologico è iniziato a partire dai primi anni ’70, secondo i National Footprint & Biocapacity Accounts (NFA) basati sulla banca dati delle Nazioni Unite (con 15.000 dati per paese all’anno). Poiché i dati più recenti dell’ONU si estendono solo fino al 2016, i risultati dell’Impronta Ecologica globale per il 2020 sono stati valutati utilizzando dati complementari.
Per determinare l’impatto della pandemia sull’impronta dovuta alle emissioni di carbonio – diminuita del 14.5% – il periodo dal 1° di gennaio all’Earth Overshoot Day è stato diviso in tre segmenti: gennaio-marzo, per il quale l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) ha già rilasciato un’analisi sulla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni; aprile-maggio, il periodo in cui le misure di contenimento in tutto il mondo sono state più severe: ed infine il periodo da giugno sino all’Earth Overshoot Day, durante il quale è previsto un graduale alleggerimento delle politiche di confinamento nella maggior parte dei Paesi colpiti dalla pandemia.
“Quest’anno più che mai, il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra ci offre l’opportunità senza precedenti di riflettere sul futuro che vogliamo creare si legge sul sito dell’Overshoot Day – Gli sforzi compiuti in tutto il mondo per rispondere al COVID-19 hanno dimostrato come sia possibile modificare il nostro stile di vita ed i livelli di consumo delle risorse ecologiche in un breve lasso di tempo. Man mano che emergiamo dalla crisi della salute pubblica e rivolgiamo la nostra attenzione alla ricostruzione dell’economia e delle nostre società, quelle strategie di sviluppo basate sulla sicurezza delle risorse e sulla ricerca della prosperità in armonia con il budget ecologico del pianeta avranno molte più probabilità di produrre quei risultati positivi (ovvero sostenibili) che i decisori cercano”.