Il Cammino di Dante è un percorso ad anello che percorre strade e sentieri medievali, legati alla vita e all’esperienza dell’esilio del poeta, che univano la Romagna e il casentino.
Si tratta di un percorso sia naturalistico sia culturale e letterario; citazioni e parti della Divina Commedia sono affisse lungo il tragitto. È stato progettato attraverso la selezione di strade che evitino il più possibile l’asfalto, prediligendo tracciati “in cresta” risalenti al basso medioevo o, addirittura, all’epoca etrusco-romana. Il percorso è costituito da 21 tappe per un totale di circa 400 km e i due estremi dell’anello coincidono con la Tomba di Dante a Ravenna e il Museo Casa di Dante a Firenze.
Scoprire i paesaggi, la fauna e la flora, ma anche i castelli, le fonti e gli eremi sarà un’enorme emozione per chi intraprende il viaggio; in qualche modo il cammino permette di entrare in stretta sintonia con le atmosfere e i luoghi vissuti dal poeta. Infatti, molto è rimasto intatto dell’antico paesaggio, per cui le difficoltà e le suggestioni del viaggio si avvicinano al viaggio che l’esule Dante dovette compiere secoli fa.
Lungo il percorso si può accedere a una serie di servizi e strutture utilizzando la “credenziale” rilasciata dall’associazione insieme a una cartoguida, dopo aver versato una quota di iscrizione. Occorre però prenotare con un anticipo di 2/3 settimane per evitare di non trovare riparo per la notte.
Partendo dalla Tomba di Dante a Ravenna, il viaggiatore presso la frazione di San Marco, dove è situata la sede dell’Associazione culturale il Cammino di Dante, potrà ritirare la guida e la credenziale per usufruire degli sconti e delle agevolazioni utili per i vari servizi disseminati lungo il percorso.
Tra le tappe si trova il borgo di Oriolo dei Fichi, a pochi chilometri da Faenza, dove è possibile visitare la bellissima Torre quattrocentesca con il suo piccolo parco. Un’altra meta è Brisighella, uno dei Borghi più belli d’Italia; la sua origine risale alla fine del Duecento, quando il sito venne scelto per edificare la roccaforte più importante della Valle del Lamone. Sulle colline sono presenti diverse fortificazioni medievali e il Santuario della Madonna del Monticino.
Un luogo dantesco è la zona della chiesa dismessa di Gamberaldi; qui, alla fine del Duecento Maghinardi Pagani da Susinana governava il suo feudo. Dante lo cita nel canto XXVII dell’Inferno per criticarne l’ambigua condotta politica. Altro centro importante è quello di San Benedetto in Alpe, dove sarà possibile visitare l’Eremo di Gamogna (fondato da San Pier Damiani nel 1053), l’Abbazia di San Benedetto e il salto spettacolare di 90 metri del fiume Acquacheta, che è citato da Dante nel canto XVI dell’Inferno dove viene paragonato alla cascata del Flegetonte.
Proseguendo su una antica via medievale, si incontreranno l’Eremo dei Toschi e la Chiesa di San Godenzo, dove Dante prese parte ad una riunione di ghibellini e guelfi bianchi fuorisciti per cercare invano un accordo con gli Ubaldini. Dopo l’area archelogica di Frascole, si raggiunge il Museo Etrusco di Dicomano, il borgo da cui Dante partì per la sua fuga verso la Romagna.
Sempre dantesca è località Pagnolle di Pontassieve, dove erano situate la tenuta di famiglia dell’Alighieri e quella di Beatrice Portinari; probabilmente i due si incontrarono nella vicina chiesa di San Miniato. Si prosegue fino alla Casa Museo di Dante in via Santa Margherita sul Lungarno, dove termina l’itinerario di andata.
Il viaggio di ritorno, attraverso numerosi uliveti, borghi e boschi, passa per il Casentino, ricco di torri e fortificazioni, come il Castello dei Conti Guidi o il Castello di Romena, dove il poeta visse per un po’ di tempo durante l’esilio.
Proseguendo si potrà visitare l’Eremo di Camaldoli, fondato nel 1012 da San Romualdo; l’itinerario in cresta offre alla vista numerosi scorci su un panorama che si estende fino al mare. Ritornati a valle, si incontra un sentiero che porta a Premilcuore, dove si possono visitare alcuni palazzi e il Museo della Fauna del Crinale Romagnolo.
Dopo aver attraversato un ponte medievale con la sua pavimentazione originale, il Ponte della Maestà, si giunge a Portico di Romagna, dove è situato Palazzo Portinari, che secondo la tradizione fu proprietà di Folco Portinari, padre di Beatrice. Nella vicina Dovadola la Rocca dei Conti Guidi e altre fortificazioni spiccano sul territorio, insieme all’Eremo di Montepaolo, dove venne ospitato nel Duecento Sant’Antonio da Padova. Salendo per Castrocaro e Forlì, si ritorna a Pontevico e a Ravenna, concludendo l’itinerario con la Tomba di Dante, luogo di partenza. L’ultima tappa è un giro ad anello di Ravenna che parte da Ponte Nuovo, passa per Classe e la chiesa di S. Apollinare in Classe e, dopo aver raggiunto il mare fino a Lido di Dante, torna indietro al punto di partenza.