Farmaci sfusi, a breve la sperimentazione contro lo spreco di medicinali

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«Ridurre gli sprechi e dare ai pazienti esattamente quello che serve», ma anche «aiutare l’ambiente». Sono gli obiettivi che la vendita di medicinali sfusi potrebbe raggiungere. Ad annunciare l’avvio di un progetto per sperimentare, anche nel nostro Paese, questo tipo di dispensazione è stato il direttore generale dell’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa), Luca Li Bassi.

I dati relativi allo spreco di farmaci sono allarmanti. Ogni anno, infatti, vengono buttate via circa 6mila tonnellate di farmaci che, nella maggior parte dei casi, restano troppo a lungo inutilizzati nelle nostre dispense e finiscono per scadere.

La vendita di farmaci sfusi potrebbe essere la soluzione contro gli sprechi e contro il problema dello smaltimento. L’obiettivo del progetto, è soddisfare i bisogni sanitari e migliorare l’impiego delle risorse, spiega il dg Aifa. «Non si tratta solo di ridurre i costi dovuti allo spreco di farmaci inutilizzati, ma anche ridurre l’inquinamento ambientale, perché se avanzano dosi da smaltire, queste possono finire disperse nell’ambiente e avere un impatto negativo anche sull’uomo. C’è poi una questione di approprietezza, perché avere farmaci avanzati favorisce l’automedicazione. Un elemento a cui bisogna dare evidenza perché, ad esempio, quasi il 10% degli antibiotici sono assunti senza ricetta medica. E questo avviene anche perché giacciono nell’armadietto dosi inutilizzate».

Mentre in Italia si prepara il terreno per dare avvio alla sperimentazione, il farmaco monodose è già realtà negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Germania, mentre Francia e Svizzera hanno appena avviato la fase sperimentale. A queste nazioni si guarda per raccogliere informazioni ed esperienze, analizzando l’intera filiera che va dalla produzione, alla vendita fino al consumo dei farmaci.  

Il progetto, annuncia Li Bassi, «Potrebbe partire presto. Una volta terminata questa fase ci apriremo al confronto con gli stakeholders, ovvero farmacisti, distributori, produttori, pazienti e medici». Sull’accoglienza da parte dell’industria Li Bassi si dice «ottimista», d’altra parte, «non è nell’interesse di nessuno che i prodotti vengano sprecati».

Lo spreco si combatterebbe anche a un altro livello, quello dei flaconi e delle confezioni di plastica e carta, che verrebbero sostituiti da soluzioni più ecologiche. «In alcuni paesi invece di consegnare molti pacchetti i farmaci vengono consegnati in grandi bidoni e in alcune realtà i fogli illustrativi vengono stampati direttamente dal farmacista. Si riducono gli sprechi e si rende più efficiente e sostenibile la produzione».

La novità, per il ministro della Salute Giulia Grillo, «potrebbe rivoluzionare la vendita dei farmaci al dettaglio e sarebbe veramente un grande passo avanti». L’idea di sperimentare in Italia la vendita dei farmaci sfusi, ovvero non più venduti in confezioni che ne contengono dosi eccessive rispetto alla necessità, ricorda Grillo è «uno dei punti che avevamo portato avanti nel documento di governance farmaceutica» ma è anche «una grande battaglia che ho portato avanti già dalla scorsa legislatura» quando, allora deputata, fece approvare un emendamento in tal senso alla Legge di Stabilità 2015.

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