Alzi la mano chi associa il mare all’estate! Bene, ne vedo diverse alzate. Mi fa piacere perché così ho un motivo in più per farvi entrare nel mondo delle isole d’inverno, fuori stagione.
Troppe volte cadiamo nel tranello nell’associare ad un elemento qualcosa di precostituito, mare = estate, montagna = inverno oppure passeggiate d’estate.
Amo il mare, qualunque stagione sia, che sia calmo o mosso. Starei e sto realmente ore ad osservarlo. Ma soprattutto amo scoprire i luoghi oltre le apparenze, scoprire un’isola oltre il periodo dell’affollamento, del turismo di massa, entrare a scovare le proprie autenticità.
Oggi voglio portarvi alla scoperta dell’Isola d’Elba. Chissà quanti di voi lettori ci sono già stati. Chi vive in Toscana addirittura solitamente ci fa uno dei primi viaggi con gli amici quando è ragazzino. Eppure, nonostante ciò solo in pochi la apprezziamo per quel che offre oltre il mare, oltre i suoi ristorantini sul mare.
L’Elba è un’isola ricca di natura, è l’isola che in 10 km può farti arrivare da 0 a 1019m con il suo Monte Capanne, è l’isola che per qualche mese ha cullato Napoleone, è l’isola che è stata sfruttata per le vastissime risorse minerarie fino a poche decine di anni fa, era chiamata “La Fumosa” da coloro che passandoci davanti vedevano su di lei colonne di fumo dovute agli alti forni è l’isola che offre macchia mediterranea ma anche castagni salendo verso il Capanne, è l’isola dove il Gheppio sorvola sul Volterraio che domina il golfo di Portoferraio.
Portoferraio, che deve le sue fortezze ai Medici, è così bella di notte illuminata che se la guardi dalla spiaggia di Ottone pare di sentirsi ad Atene davanti all’Acropoli. Se vai oltre le apparenze della città di porto commerciale, scopri una cittadina nella città, quella che si nasconde dentro le mura della città vecchia.
È l’isola dove inaspettatamente si coltiva il grano antico, da cui sono ricavati diversi prodotti genuini.
È l’isola che anche il 15 di agosto ti permette di fuggire dalle spiagge affollate, per rifugiarti nei boschi a camminare, fermarti per guardare dall’alto lo splendore che hai davanti, in silenzio, solo o soltanto con chi vuoi tu. Fermarti a Rio Elba a respirare la vita di paese nella piazzetta. Passare da Poggio, oppure fermarti alla Fonte Napoleone a rinfrescarti sulle sue orme. Trovare i pochi mufloni restanti, vederli beati pascolare sotto gli alberi in cerca di ombra. Alzare gli occhi ad osservare le Poiane che volano elegantemente sopra di te, verso quel cielo a cui troppe poche volte dedichiamo lo sguardo.
Tuttavia anche in pieno inverno è allietata da clima mite, il mare turchese e trasparente ammalia, si percepisce fortemente la vita quotidiana degli abitanti, basta fermarsi ad osservare. Se hai voglia puoi interrogare gli abitanti sulle loro abitudini, tradizioni, saranno lieti di dedicarti tempo, quel tempo che a volte d’estate manca loro. Chi ha riscoperto vecchie ricette di dolci, chi porta nel cuore ricordi del nonno minatore, chi dalla Terra Ferma vi si è trasferito per godere del mare tutto l’anno e ogni giorno rinnova la propria intenzione, chi sale quasi ogni giorno sul Monte Capanne, chi studia gli insetti, chi è riuscito a ritrovare vecchie lettere scritte a Cosimo dei Medici in cerca di un posto di lavoro in Portoferraio.
L’Isola d’Elba offre una vasta rete sentieristica, per ogni tipologia di camminatore o escursionista.
Ma soprattutto è attraversata dal GTE (Grande Traversata Elbana), itinerario intenso e sorprendente che da Cavo porta a Pomonte passando poco sotto il Monte Capanne. Un trekking itinerante che possiamo percorrere fedelmente oppure modificare leggermente per poter fare ogni tappa partendo dal mare ed arrivando al mare, connettendo il GTE ad altri sentieri. O ancora diversamente che si può fare avendo come base una barca durante un velatrekking.
Siamo a Natale e pare strano parlare di isole? Per me no, è il momento speciale per poterle godere a pieno nella loro identità.
Adesso alzi la mano chi dopo questo racconto sta già pensando di andarci d’inverno.