Slitta ancora di un anno il divieto di effettuare test sugli animali per alcool, tabacco e altre droghe d’abuso. Lo stop a tale pratica era previsto per il 1° gennaio 2021 ma, proprio come accaduto già negli anni precedenti, è slittato ancora e la sua entrata in vigore è stata prorogata di altri dodici mesi.
LAV, la Lega antivivisezione, ha fatto sapere che si batterà per ottenere l’annullamento della proroga:
“Nell’iter di conversione in Legge in Parlamento faremo presentare emendamenti per annullare la proroga, perché questa decisione non ha solide basi scientifiche”, scrive l’associazione animalista in una nota.
Lo scorso agosto la Commissione Senato e il Ministero della Salute avevano bocciato la proposta della Senatrice Cattaneo con la quale si chiedeva la proroga al divieto, dunque l’entrata in vigore del divieto sembrava ormai certa.
La certezza ha iniziato a vacillare la vigilia di Natale con le anticipazioni sul testo del Decreto-legge “Milleproroghe” ed è definitivamente caduta il 31 dicembre, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto, che ha posticipato l’entrata in vigore del divieto di test sugli animali per le sostanze d’abuso.
Questo nonostante da tempo sia previsto l’utilizzo di metodi alternativi e sostitutivi alla sperimentazione animale anche per alcool, tabacco e altre droghe.
“Un’occasione persa per il nostro Paese per incentivare una ricerca moderna, predittiva e sicura, grazie ai modelli alternativi e che, invece, così resta ancorata a un approccio scientifico datato e mai validato. – dichiara Gianluca Felicetti, presidente LAV – Nell’iter di conversione in Legge in Parlamento faremo presentare emendamenti per annullare la proroga, perché questa decisione non ha solide basi scientifiche, ma, evidentemente, segue altre necessità/interessi, che non sono certo quelli dei pazienti”.
Gli animali saranno dunque costretti per almeno un altro anno a subire test inutili e dannosi, con i quali saranno sottoposti a inalare vapori dell’alcool o a respirare l’equivalente di 266 sigarette al giorno per poi essere uccisi e sezionati per valutare gli impatti – ormai noti da tempo – di alcolici, tabacco e droghe d’abuso.