Aumenta il consumo di cibo sano, gli italiani preferiscono il bio

Crescono le vendite di prodotti che riportano in etichetta claim sul rinforzo del sistema immunitario e sulla presenza di vitamine

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© Anna Pelzer on Usplash

Gli italiani sono sempre più alla ricerca di cibo sano e salutare. Aumentano, infatti, le vendite di alimenti che promettono di rafforzare le difese immunitarie, quelli ricchi di vitamine e ingredienti benefici, quelli che sottolineano l’italianità e la tracciabilità delle materie prime e della filiera. Si tratta di caratteristiche – accomunate dalla voglia di sicurezza e rassicurazione degli italiani spaesati dalla pandemia – che sono evidenziate sulle confezioni. Capire come cambiano gli acquisti in base alle etichette, vuol dire capire come cambiano i consumi: è quello che fa l’Osservatorio Immagino Gs1, giunto all’ottava edizione.

L’effetto Covid ha fatto aumentare di oltre il 5% le vendite dei prodotti alimentari salutistici, quelli che rinforzano il sistema immunitario e che contengono vitamine. E ha comportato il boom di detergenti che rimuovono germi e batteri: più 27% delle vendite in un anno.

Sono prodotti che hanno venduto di più proprio perché avevano quei claim in etichetta, vantavano efficacia contro germi e batteri, effetti di rinforzo del sistema immunitario e presenza di vitamine benefiche. Quei claim hanno risposto alle esigenze dettate dall’emergenza sanitaria e spiegano così l’effetto Covid sui consumi.

Aumenta il consumo di cibi sani e salutari

Per analizzare l’effetto Covid sui consumi del 2020, l’Osservatorio ha costruito quest’anno due speciali panieri, uno alimentare e l’altro nel non food, con i prodotti che esibivano in etichetta un claim ricollegabile alle esigenze dettate dall’emergenza sanitaria.

In un primo paniere ci sono i prodotti che presentano in etichetta un claim o un’indicazione salutistica riferita al loro contributo nel rafforzare le difese immunitarie (“rafforza il sistema immunitario” o “a supporto delle difese immunitarie”) oppure al contenuto di vitamine considerate benefiche, quali le vitamine A, C, D e le vitamine del gruppo B (claim “con/fonte di vitamina…”).

In questo paniere sono entrati 950 prodotti, il 2,3% del totale esaminato dall’Osservatorio, che hanno fatto 396 milioni di euro di vendite in supermercati e ipermercati (2,9% del totale). Ebbene: a giugno 2020 crescono del 5,3% su base annua le vendite dei prodotti salutistici che aiutano il sistema immunitario.

«Tra le categorie più coinvolte in questa dinamica – spiega l’Osservatorio Immagino sul suo approfondimento – ci sono state lo yogurt intero (+19% annuo), lo yogurt da bere (+10,9%) e lo yogurt funzionale (+3,4%), i cereali per la prima colazione (+29,7%), i surgelati di pesce al naturale (+20,5%), gli integratori e i complessi vitaminici (+15,1%), il latte fermentato/kefir (+96,2%) e le bevande di mandorla e cocco (+58,3%)».

Per molti prodotti è proprio la presenza dei claim salutistici a determinare la crescita delle vendite. La presenza di un’indicazione salutistica riferita al rafforzamento del sistema immunitario ha giocato un ruolo importante nell’orientare le scelte di acquisto dei consumatori e sostenere le vendite.

Nel paniere food, inoltre, le prime quattro categorie coprono oltre la metà delle vendite. Al primo posto ci sono yogurt e similari con il 27,5%, seguiti dai prodotti da forno e cereali (13,6%), dai cibi per l’infanzia (12,6%), dai surgelati (11,8%) e da succhi, nettari e spremute (11,4%).

Boom dei detergenti contro germi e batteri

Nel secondo paniere “speciale Covid” ci sono prodotti non alimentari che hanno in etichetta le indicazioni quali “elimina germi e batteri”, “rimuove germi e batteri” e “aiuta a rimuovere germi e batteri”. Si tratta di 647 prodotti (pari al 4,6% di tutti quelli monitorati) di detergenza ma anche igiene personale e igienico-sanitari.

Questi prodotti hanno mosso un giro d’affari di 241 milioni di euro, il 7,3% del totale rilevato. Rispetto a giugno 2019, le vendite sono in crescita del 27%.

Nel paniere non food il 39,1% delle vendite è stato realizzato dai detergenti per le superfici, seguiti dai prodotti per l’igiene personale (16,8%), dai prodotti per la cura dei tessuti (16,8%) e più distanziato dal settore parafarmaceutico, come i disinfettanti per mani (10,6%).

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