Transizione ecologica, ha davvero senso un nuovo super-ministero?

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L’ambiente è a una svolta. Con l’avvento di Mario Draghi alla presidenza del Consiglio si apre una nuova era anche per la transizione ecologica, invocata da più parti e resa necessaria per costruire davvero un mondo più green, attento al rispetto per la natura e i suoi abitanti, e in grado di fronteggiare le sfide dei cambiamenti climatici e del contenimento dell’aumento della temperatura, così come previsto dagli Accordi di Parigi sul clima.

Ebbene, la svolta green potrebbe essere arrivata, con l’istituzione del Ministero per la Transizione ecologica. Un’idea nata del leader dei Cinque Stelle Beppe Grillo e avallata dalle associazioni ambientaliste e dallo stesso Draghi, che avrebbe dato l’ok alla creazione di questo nuovo super ministero.

Quali saranno i suoi compiti? Essenzialmente, gestire una buona fetta dei 209 miliardi di euro del recovery fund. I soldi dell’Europa saranno infatti in gran parte destinati alle politiche per l’innovazione e la sostenibilità dello sviluppo. Accorperebbe e il ministero dello Sviluppo economico e quello dell’Ambiente ma c’è anche chi parla di ministero dei Trasporti e delle Instrastrutture. Non è ancora chiaro se a guidarlo sarà un tecnico o un politico.

Niente male, anche se in realtà la transizione ecologica esiste già come dipartimento del Ministero dell’Ambiente. Ha veramente senso istituire un nuovo dicastero dal nome pomposo o non sarebbe meglio implementare le competenze e le azioni del dipartimento già esistente?

Noi di SmartGreen Post siamo sempre scettici di fronte ai grandi proclami se non si traducono in impegno concreto a favore dei settori che maggiormente hanno bisogno di essere tutelati e implementati per la vera transizione verde: pensiamo alla lotta al climate change, all’economia circolare e alla mobilità sostenibile, alla salvaguardia del capitale naturale italiano e della biodiversità, all’agricoltura.

In attesa di capire cosa accadrà, ci sentiamo di ringraziare il Ministro Sergio Costa. L’avventura di SmartGreen Post è partita durante il suo mandato e ne abbiamo apprezzato l’operato e le iniziative e favore dell’ambiente, che è tornato al centro dell’agenda politica, ottenendo lo spazio che avrebbe sempre meritato. Le promesse sono state trasformate in azioni concrete e ci auguriamo che continuerà a essere così, indipendentemente da chi guiderà il ministero e da che nome avrà. Perché l’unica cosa che ci sta veramente a cuore è la nostra casa, il Pianeta Terra.

Di transizione ecologica e di tanti altri temi parliamo nell’ultimo numero del nostro magazine.

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