I gatti conquisteranno il mondo. Per ora hanno già conquistato il web e il cuore di milioni di persone, tanto che a loro è stata dedicata una ricorrenza particolare, la Giornata del gatto, che si celebra oggi 17 febbraio.
I gatti sono gli animali più amati di internet, alcuni sono diventati delle vere e proprie celebrità grazie ai video che girano in rete ma anche alle pagine dedicate sui principali social network, soprattutto quelli in cui si condividono immagini come Instagram, Facebook e Pinterest. Chi di noi non ha mai pubblicato la foto del suo gatto o non ha messo mi piace ad almeno una foto o un video di teneri gattini che giocano a rincorrersi o dormono sornioni sotto il sole?
Diciamolo pure, questi felini sono irresistibili, ci piacciono perché sono liberi e indipendenti ma anche affettuosi e coccoloni. Non hanno un padrone ma un compagno di vita a cui si legano e con il quale costruiscono un rapporto speciale. Ce ne sono circa 7,5 milioni nelle case degli italiani. Come scrisse Hemingway, amiamo i gatti per chi gli “riesce senza fatica ciò che resta negato all’uomo: attraversare la vita senza fare rumore”.
La giornata del gatto si celebra ogni anno in Italia dal 1990. La data del 17 febbraio fu scelta al termine di un sondaggio, condotto dalla rivista Tuttogatto, per una serie di motivi: febbraio è il mese del segno zodiacale dell’Acquario, ossia degli spiriti liberi ed anticonformisti come quelli dei gatti che non amano sentirsi oppressi da troppe regole; tra i detti popolari febbraio veniva definito “il mese dei gatti e delle streghe” collegando in tal modo gatti e magia; il numero 17, nella nostra tradizione è sempre stato ritenuto un numero portatore di sventura, stessa fama che, in tempi passati, è stata riservata al gatto. Inoltre, la cifra romana XVII, il cui anagramma è VIXI, cioè “ho vissuto”, per i gatti diventa “una vita per 7 volte”, più che sfortuna, un augurio.
I gatti hanno vissuto fortune alterne nel corso della storia. Gli antichi Egizi veneravano questi felini: la dea Bastet aveva il corpo da donna e il viso da gatto. Molte sono state le mummie di gatti ritrovate nelle tombe dagli archeologi. A Pompei alcuni mosaici testimoniano la loro presenza anche nella società romana. E fu la gatta Muezza a salvare Maometto dal morso di un serpente. Nel Medioevo, in Europa, la loro sorte si rovesciò e i gatti vennero demonizzati perché associati alla stregoneria; in particolare a quelli neri è stata riservata una sorte davvero crudele. Nel Rinascimento, il gatto fu riabilitato anche per il suo ruolo attivo nella vita dei villaggi, visto che aveva il compito di cacciare i topi.
Tra le citazioni celebri sui gatti ce n’è una attribuita a Petrarca, notoriamente amante dei mici: “L’umanità si può suddividere grosso modo in due categorie: coloro che amano i gatti e coloro che vengono puniti dalla vita”.
Parlando di numeri, invece, una ricerca del 2019 condotta dal Censis rivela che gli italiani sono i primi in Europa per numero di animali domestici: sono presenti nel 52% delle case. Con 53,1 animali da compagnia ogni 100 abitanti, l’Italia si colloca al secondo posto in Europa. Meno dell’Ungheria (54,2 ogni 100 persone), ma più di Francia (49,1), Germania (45,4), Spagna (37,7) e Regno Unito (34,6). In Italia gli animali domestici sono in tutto 32 milioni e i gatti in questa classifica non sfigurano e prendono la medaglia d’argento: ci sono 12,9 milioni di uccelli, 7,5 milioni di gatti, 7 milioni di cani, 1,8 milioni di piccoli mammiferi (criceti e conigli), 1,6 milioni di pesci, 1,3 milioni di rettili.
Il rapporto di Legambiente “Animali in città” ci dice qualcosa in più. Essendo la registrazione dei gatti non obbligatoria, sono censiti solo 602.421 animali, a dispetto di una stima di oltre 10 milioni di gatti nelle nostre case. Stando allo studio Assalco-Zoomark del 2019, inoltre, muovono l’economia: il mercato degli alimenti per gatti fa girare ogni anno 1.089 milioni di euro solo in Italia.