Cittadini e imprese nel loro quotidiano possono contribuire a migliorare il mondo da lasciare alle future generazioni; dobbiamo avere la consapevolezza di essere tutti responsabili e che il cambiamento radicale e duraturo debba avvenire dal basso.
La sostenibilità può avere volti diversi ma ha un unico obiettivo: migliorare il modo di vivere, consumare, produrre per un pianeta sempre più sostenibile.
È emersa in modo dirompente con al pandemia la necessità di mettere in atto azioni concrete che vadano nella direzione di uno sviluppo sostenibile e di una economia più inclusiva e sostenibile, rigenerativa, più equa nella ridistribuzione della ricchezza; occorre agire nel presente pensando all’impatto delle nostre azioni nel futuro. La nuova dimensione dell’economia “civile” è quella di creare profitto da condividere con tutti gli stakeholder in un sistema in cui il valore economico è proiettato anche in un’ottica di dimensione sociale e ambientale.
Oltre al cambiamento degli stili di consumo dei cittadini, è fondamentale il ruolo delle imprese che oggi, grazie all’introduzione nel nostro ordinamento giuridico delle Società Benefit, consapevolmente e intenzionalmente possono scegliere di integrare nel loro Statuto ‘oltre’ allo scopo di massimizzare il profitto ‘anche’ quello di creare valore e impatti positivi per l’ambiente e per la collettività.
La società benefit è un nuovo modo di vedere l’impresa con occhi diversi, con un orientamento verso una innovazione strategica sociale e ambientale al fine di generare valore condiviso ed avere un vantaggio competitivo.
Si tratta di imprese profit consapevoli della propria responsabilità verso le generazioni future, la cui peculiarità è quella di focalizzarsi su tre dimensioni tra loro interconnessi: il bene della singola persona, il bene dell’impresa e il bene comune. La necessità di un nuovo modo di fare impresa per migliorare il mondo sposta il suo baricentro da business as usual verso un modello eco-sostenibile integrale che metta al centro la persona e la sua soddisfazione e benessere, il valore umano dello sviluppo economico e la condivisione dei valori e della ricchezza prodotta.
In particolare, le società benefit sono state introdotte nel nostro ordinamento per ovviare all’esigenza di molte imprese di poter formalizzare nel proprio statuto, e quindi nel proprio oggetto sociale, un ulteriore scopo prevedendo le finalità di beneficio comune insite nel proprio core business.
Le società benefit rappresenta una nuova concezione di impresa, di oggi e di domani, che non sia solo una realtà che produce reddito, occupazione, qualità, innovazione e paga giuste imposte; ma anche un’impresa civile che si prenda cura del bene comune del suo territorio e della collettività, con un nuovo ruolo nelle relazioni con gli stakeholder interni ed esterni e ponendo al centro la persona. L’imprenditore civile, pur attento al profitto è anche partecipe nella soluzione dei problemi della comunità, del territorio riconoscendone opportunità che, insieme allo sviluppo dell’impresa, accrescono il bene comune. È nell’accezione dell’economia civile partecipare al valore creato dall’azienda, la quale a sua volta contribuisce al benessere del territorio sposando la tesi di economisti come Fisher e Keynes secondo i quali un intervento iniziale che incentiva una spesa aumenta la circolazione della ricchezza con aumento di redditi per tutti. In tal modo, le imprese contribuendo al bene comune, con anche l’intervento pubblico, possono rimodulare la ripartizione di ricchezze nel territorio.
Vi è dunque oggi la necessità di una economia nuova, che rispetti l’uomo e l’ambiente, un’economia inclusiva; un modello di sviluppo più sano, più umano, più sociale e più integrale
al fine di superare un sistema che dimentica il bene comune. Una consapevolezza emersa ancora più forte con la crisi sanitaria e le sue conseguenze economiche che richiede di passare alle azioni: siamo tutti chiamati a una responsabilità civile verso le future generazioni per lasciare in eredità un mondo migliore. Le aziende possono e devono avere un ruolo di driver in questo processo di cambiamento, e la sostenibilità è l’unica via possibile per ripensare il cambiamento e disegnare un futuro possibile.
Per poter perseguire un nuovo modello economico in un’ottica di sviluppo sostenibile è necessario abbandonare i vecchi modelli societari per abbracciare un nuovo modo di fare impresa così come previsto con l’introduzione delle società benefit, che non vogliono essere una nicchia ma la naturale scelta per gli imprenditori ad operare in modo sostenibile, responsabile e trasparente e per essere competitivi sul mercato; ma anche perché oltre al profitto, oggi un’impresa deve necessariamente rispondere alle istanze della società civile sia sull’ambiente sia su bisogni sociali per essere in grado di gestire i rischi cui potrebbe essere esposta. Le società benefit sono le imprese del futuro, protagoniste della transizione sostenibile.