I rischi per l’ambiente e la salute dell’uomo
Ogni anno con il Capodanno si assiste a un aumento significativo dell’inquinamento atmosferico dovuto allo scoppio dei fuochi d’artificio. I botti e i giochi pirotecnici in generale liberano nell’atmosfera una ingente quantità di polveri sottili. Quando vengono esplosi simultaneamente, le concentrazioni di particolato nell’aria raggiungono picchi eccezionali. I fuochi d’artificio, infatti, liberano PM10, PM2.5 ma anche ozono, anidride solforosa e biossido di azoto. A causa degli alti livelli di polveri sottili nella notte di San Silvestro, i metalli pesanti come alluminio, arsenico, bario, piombo, cesio e selenio possono raggiungere livelli pericolosi per la salute dell’uomo. Anche il contenuto di zolfo può raggiungere livelli critici.
Inoltre, i fuochi d’artificio lasciano un sacco di rifiuti. Tonnellate di cartone, plastica, argilla e legno rimangono sui prati e sulle strade delle nostre città. Mentre la spazzatura in città viene rimossa dal servizio di raccolta dei rifiuti, molti resti di fuochi d’artificio vengono lasciati a lungo (spesso per sempre) su prati e spazi verdi. All’aperto è semplicemente difficile smaltire migliaia di piccoli resti. A seconda dell’effetto desiderato, i fuochi d’artificio hanno, infatti, diverse forme e composizioni. Sono composti dal 25% al 37% di materiale pirotecnico, mentre il resto è costituito da solidi come cartone, plastica, argilla e legno. Il componente principale della pirotecnica è la polvere nera (dal 53% al 67%), una miscela di nitrato di potassio, carbone e zolfo. A seconda dell’effetto e del colore, si aggiungono diversi metalli e sostanze chimiche (potassio, seguito da bario, stronzio, magnesio e rame, per gli effetti di colore).
Inoltre, i fuochi e i botti di Capodanno provocano ogni anno migliaia di feriti e di morti evitabili. Considerata la pandemia che da ormai due anni tormenta l’intera umanità, sicuramente questa è una “tradizione” che a maggior ragione avrebbe dovuto essere evitata per non sovraccaricare ulteriormente gli ospedali.
Un disastro per la fauna
Il fracasso dei botti di Capodanno provoca un forte inquinamento acustico che spesso viene trascurato. “L’uomo” spiega WWF Italia “ha un udito con una percezione compresa tra le frequenze denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominati ultrasuoni, sopra i 15.000 hertz. Cani e gatti, invece, hanno facoltà uditive di gran lunga superiori: il cane fino a circa 60.000 hertz mentre il gatto fino a 70.000 hertz. Negli animali degli allevamenti come mucche, cavalli e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l’aborto da trauma da spavento”.
Secondo le stime del WWF, ogni anno in Italia almeno 5.000 animali muoiono a causa dei botti di fine anno. Di questi circa l’80% sono animali selvatici, soprattutto uccelli, anche rapaci, che come riporta il WWF “spaventati perdono il senso dell’orientamento e fuggono istintivamente rischiando di colpire un ostacolo a causa della scarsa visibilità. Altri abbandonano il loro dormitorio invernale (alberi, siepi o tetti), vagano al buio alla cieca. Non trovando altro rifugio muoiono per il freddo a causa dell’improvviso dispendio energetico a cui sono costretti in una stagione caratterizzata dalla scarsità di cibo che ne riduce l’autonomia”.
Il lavoro minorile dietro i fuochi e i botti di Capodanno
Accettiamo consapevolmente lo smog acre, i resti sui prati e gli animali domestici spaventati dopo i fuochi d’artificio di Capodanno per il bello spettacolo nel cielo. Come se non bastasse, nessuno pensa alle condizioni di lavoro, ai pericoli e alla salute delle persone che producono i fuochi d’artificio.
La produzione in India e Cina copre il 97% del mercato mondiale. Nella sola città di Liuyang in Cina, un terzo della popolazione lavora nelle 1700 fabbriche di fuochi d’artificio. Circa 70.000 bambini lavorano nell’industria pirotecnica in India. I bambini tra i dieci e i dodici anni di età sono sottopagati e lavorano in condizioni di estremo pericolo. La mancanza di precauzioni di sicurezza e il contatto con le sostanze chimiche portano a problemi di salute e, più volte, a gravi incidenti.
Per i fuochi d’artificio non esiste ancora un marchio di qualità che escluda il lavoro minorile. Tuttavia, il consumatore può orientarsi attraverso il cosiddetto marchio CE. Questo garantisce che il fuoco d’artificio è stato testato per il rispetto delle norme legali. Soddisfa quindi le norme di sicurezza prescritte. Questo assicura almeno che proviene da una fabbrica professionale.
Alternativa ai tradizionali fuochi e botti di Capodanno
Invece dei fuochi d’artificio, le città e i comuni possono organizzare un laser show musicale. Il fascino per il pubblico sta nella coreografia degli effetti di luce a ritmo di musica. I laser e i riflettori se la cavano senza polveri sottili, senza metalli pesanti e con un inferiore dispendio di risorse finanziarie, ma evocano immagini altrettanto inebrianti nel cielo notturno di Capodanno.